Politica
12 Maggio 2019
Parlano gli 'esperti' della lista che candida Alberto Bova a sindaco, da Rossella Zadro a Francesco Levato

Italia in Comune: “Proposte precise, tecniche e fattibili su welfare, minori e sanità”

di Redazione | 4 min

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Continuano gli appuntamenti organizzati dalla lista Italia in Comune – Ferrara Concreta per mostrare ai cittadini i punti del programma elettorale in vista delle amministrative del prossimo 26 maggio. Ieri pomeriggio 11 maggio si è tenuto un momento di confronto con la squadra del candidato sindaco per la lista Italia in Comune Alberto Bova riguardo le tematiche del welfare, minori e sanità.

Argomenti complessi attorno ai quali la città, e la Regione, gioca una partita importante, come evidenzia l’on. Serse Soverini, deputato di Italia in Comune: “siamo di fronte ad un passaggio epocale: il Paese ci chiede un cambiamento, e dobbiamo assecondarlo. Ma non certo con politiche a debito che peggiorano soltanto la situazione, dobbiamo ricostruire il tessuto sociale, la sfida dell’Italia è cambiare in meglio e sono molto fiducioso di quanto possiamo fare a Ferrara”.

Welfare. Il welfare è centrale nel programma perché “le nostre proposte sono precise, tecniche, fattibili e si rivolgono agli ultimi perché non siano più ultimi”, sottolinea il candidato Bova. Italia in Comune si propone di istituire uno sportello sociale per organizzare e creare rete sul territorio tra le tante associazioni che, come sottolineano Stefano Ferrari, presidente dell’associazione “Mai da Soli”, e la candidata al consiglio comunale Marinella Palmieri, “hanno sulle spalle l’intero sistema di servizi alla persona”. Tra le azioni, anche la promozione del co-housing per anziani autosufficienti e l’istituzione di un numero verde di emergenza.

Minori. Il programma elettorale di Italia in Comune affronta anche le problematiche relative all’allontanamento dei minori dalle famiglie di origine. Ne parla l’avvocato Olga Ferroni, già impegnata nell’osteggiare la legge Pillon “perché va contro i diritti ottenuti da donne e minori dopo anni di lotte”, che propone di tendere ad una “progressiva trasformazione delle comunità alloggio in comunità di consulenza” e istituire una relazione semestrale sulla trasparenza dei costi sugli affidamenti dei minori fuori famiglia e un albo delle “famiglie affidatarie”.

Sanità. Italia in Comune si propone di lavorare per un totale cambiamento della politica locale verso la sanità – “la vera criticità è la mancanza di una corretta presa in carico attraverso percorsi specifici”, ricorda il dott. Giuseppe Lamberti – e in particolare la sanità privata. “Bisogna sviluppare convenzioni per attività ambulatoriale specialistica, di laboratorio e radiologica”, evidenziano i relatori dott. Maurizio Simone e Rossella Zadro, perché “una crescita qualitativa e quantitativa dell’offerta sanitaria in città e provincia non può prescindere da una collaborazione con l’area sanitaria privata”, sulle spalle della quale ricade già oggi il 40% delle prestazioni sanitarie.

Ospedale e territorio. “Lo chiariamo subito – illustra il dott. Francesco Levato – noi non vogliamo fare in Corso Giovecca altre strutture ospedaliere o un pronto soccorso: l’ospedale di Ferrara è a Cona, noi ne prendiamo atto e dobbiamo lavorare perché diventi un Hub provinciale di eccellenza, ridiscutendo anche il trasferimento di alcune prestazioni a Bologna perché la nostra città non diventi la periferia di Bologna. È essenziale inoltre che al sindaco venga riconosciuto un ruolo decisionale per la nomina dei due direttori generali”. Per la promozione della Medicina di Territorio, Italia in Comune propone di mettere a disposizione dell’azienda sanitaria locale in comodato d’uso il proprio patrimonio immobiliare in città ma soprattutto nelle periferie. In tali sedi, che sono le attuali medicine di gruppo, si auspica l’integrazione fra medici di famiglia, specialisti, infermieri e altre figure professionali (ad esempio, assistenti sociali e laureati in Scienze Motorie), e si propone di fornire prestazioni mediche e non.

Gestione delle cronicità. “Più del 30% dei ferraresi soffre di malattie croniche e questo richiede una maggiore sinergia tra ospedale e territorio”, evidenzia Stefano Chinaglia, infermiere presso Residenza Caterina. Per questo Italia in Comune propone l’istituzione dell’infermiere di comunità e di famiglia, “una figura professionale – illustra Melissa Teodorini, infermiera coordinatore presso l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara – in grado di garantire prossimità al paziente ed alla famiglia”.

Prevenzione. Italia in Comune si propone di rendere un servizio gratuito al cittadino, intercettando le competenze dei neolaureati in Scienze Motorie e creando uno sportello in Comune che, mostra il prof. Maurizio Vandelli, “potrebbe permettere di combattere la sedentarietà e indirizzare al movimento a seconda della capacità di ogni individuo”.

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