Politica
9 Maggio 2019
Si è parlato di sgravi fiscali, burocrazia e innovazione all'incontro promosso da Ascom in una stipata Camera di Commercio

Fra imprenditoria e turismo, nuovo confronto fra gli otto candidati

di Redazione | 3 min

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di Simone Pesci

Commercio, attività imprenditoriali, turismo e cultura. Tutto ciò è stato al centro dell’incontro promosso da Ascom, e tenutosi in una Camera di Commercio stipata, dove molti sono stati costretti a rimanere in piedi per ascoltare gli otto candidati sindaco.

Il primo a partire, seguendo l’ordine di comparsa sulla scheda elettorale, è Alberto Bova (Italia in Comune), che spiega come il commercio abbia anche un ruolo di sicurezza. Per questo vanno “incentivate le attività nelle periferie e nelle frazioni rimborsando la Tari per quelle con un volume di affari fino a 100mila euro, fino a 50mila sarà rimborsata anche l’Ici, per chi è proprietario ovviamente”. L’avvocato, tuttavia, invita gli imprenditori ad un’assunzione di responsabilità: “Quando parliamo di rifiuti, dopo otto mesi c’erano 1700 attività commerciali che non avevano ritirato la carta: e in quegli otto mesi? Anche voi dovete fare la vostra parte”. Per Aldo Modonesi (Pd), la ricetta giusta è “snellire la burocrazia, aumentare i percorsi di digitalizzazione e istituire un unico sportello unico in città”, ma anche sostenere il commercio tramite “bandi ad hoc con la Camera di Commercio e con sistemi di defiscalizzazione che devono essere maggiori in periferia rispetto che nel centro”.

“A Ferrara il centro commerciale deve diventare il centro storico, nel senso che bisogna rendere il centro più attrattivo” dice pensando ad alcune agevolazioni fiscali Giorgio Massini (Ferrara Libera), che viene appena prima del candidato del centrodestra Alan Fabbri: “Credo negli ultimi anni sia mancato l’ascolto e il coinvolgimento delle varie categorie. Vogliamo fare di Ferrara la capitale della cultura italiana in una visione di promozione di una identità storica, e poi togliere l’Icp (l’Imposta comunale sulla pubblicità)”.

Tommaso Mantovani (M5S) parla di “armonia con l’ambiente e le persone”, introducendo di fatto l’aspetto del “turismo sostenibile”, ripreso anche da Roberta Fusari (Azione Civica) che non esita ad affermare come bisogna affiancare ad “arte e cultura l’ambiente”, che sia però “sostenibile perché per noi deve essere un valore”. L’idea di città di Andrea Firrincieli “InnovaFe), si concilia con il termine “innovazione, con benessere in senso lato” e con una “Ferrara che deve essere per tutti, accogliente e sicura”. Francesco Rendine (Gol) riporta il mondo imprenditoriale al centro delle discussioni: “Per le attività pensiamo a un progetto con zero burocrazia, che vuol dare risposte ai cittadini che si interfacciano con l’amministrazione in 48 ore. Come? Mettendo degli incentivi, il dirigente che non è in grado di dare risposte al cittadino entro 48 ore avrà zero incentivi”.

Il secondo giro – introdotto dall’imprenditore Zeno Govoni che chiedeva di promuovere una nuova raccolta dati per programmare azioni in campo di turismo – coglie impreparato lo stesso Rendine, mentre Firrincieli propone di risolvere il problema istituendo alcune piattaforme in rete, e Fusari a spiegare che “i dati non sono l’unica cosa che serve, si devono sommare alla pianificazione di infrastrutture”. Mantovani crede che siano idee valide “concordare con gli operatori pacchetti per il weekend a prezzi agevolati”, e pensare “nuovi eventi, ad esempio Ferrara è la città del cinema”.

Poi tocca ancora a Fabbri: “Dovremmo cercare nuovi sistemi di coinvolgimento, come i social, i giovani e l’università. Credo sia anche importante collegare Ferrara anche con il sistema ferroviario nazionale, con più fermate dell’alta velocità sul territorio. Ma poi non è normale scendere in stazione e vedere quelle cose”. Il giro prosegue con Massini, la cui soluzione è “istituire una sorta di comitato del brand Ferrara”, mentre Modonesi ammette che “per trattare alcuni dati ci vogliono figure che l’amministrazione oggi non ha”. “Ci vogliono anche idee: i quattro poli, puntare sul turismo congressuale, sul turismo slow e tenere insieme le due deleghe a turismo e cultura” conclude il candidato ‘dem’.

Bova questa volta è l’ultimo a parlare: “Se vogliamo creare benessere e ricchezza dobbiamo farlo attraverso l’arte, la cultura e il turismo. Ci deve essere una tavola rotonda permanente, alla quale il Comune può fare da regia, ma sono i protagonisti che devono avere le idee”. 

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