Politica
4 Maggio 2019
Il fondatore di Italia in Comune: "L'europeismo è un valore". L'aspirante primo cittadino ferrarese: "Nel programma leghista non c'è una proposta"

Fra europee e amministrative, Bova e Pizzarotti lanciano bordate alla Lega

di Redazione | 3 min

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Appuntamento sul doppio binario elettorale per Italia in Comune, che venerdì pomeriggio ha accolto a Ferrara l’arrivo del fondatore del movimento Federico Pizzarotti, insieme al coordinatore regionale Serse Soverini. Ad attenderli, ovviamente, il candidato sindaco Alberto Bova, e l’occasione si è rivelata propizia per un piccolo scatto verso le comunali e verso le europee, dove Pizzarotti, secondo cui “l’europeismo è un valore”, riveste il ruolo di capolista del nord-est.

Se Bova, secondo Soverini, è “il manifesto delle persone credibili e competenti” ricercate dal movimento, Pizzarotti esordisce lanciando la prima delle tante stilettate alla Lega, approfittando della presenza di Salvini in Regione: “Sta facendo vedere come stanno lavorando loro per le elezioni. A Parma ha dichiarato che arriveranno 50 poliziotti in più, me lo segno e poi vedremo”.

Anche l’Europa vede il rischio “che vadano in maggioranza partiti che vogliono tornare a stati indipendenti”, e per questo “ho deciso di candidarmi capolista per cercare di spingere più persone possibili”. Le comunali, invece, sono l’habitat naturale di Italia in Comune, come sostiene Pizzarotti: “Essere candidati alle europee ci dà la possibilità di parlare con i cittadini, ma le amministrative sono il luogo in cui ci troviamo meglio. I comuni sono i luoghi in cui tornare a fare formazione politica e avvicinare i cittadini. Siamo convinti che faremo un grande risultato”.

Italia in Comune si mette nelle mani di Bova, che esordisce in pompa magna, toccando alcuni punti della campagna elettorale. E lanciando stoccate ai rivali, soprattutto a Fabbri. “Abbiamo fatto un dibattito sullo sport, e siamo stati gli unici ad avere delle proposte: Fabbri nel secondo intervento di quattro minuti ha detto che ci sono le mura, ma che nessuno va a correre perché ci sono i negri”, un’affermazione forte – “detta così appositamente” chiarisce Bova – per lanciare un messaggio forte del fatto che “la politica di Salvini è l’antesignana del fascismo, ha fatto uscire la parte peggiore di tutti noi”.

Le bordate non finiscono qui: “Ieri ho letto il programma della Lega sulla sicurezza. Sono otto righe, non c’è una proposta: sul resto lo davo per scontato, sulla sicurezza no. Secondo noi, invece, quello che può fare un’amministrazione oculata non è arrestare gli spacciatori, è compito delle forze dell’ordine, ma occupare il territorio”. Da qui nascono le proposte di incentivare le attività, soprattutto quelle meno centrali, “che non hanno la possibilità di tenere aperto fra tasse e pochi clienti”, rimborsando la “Tari per quelle con un volume di affari fino a 100mila euro, e anche l’Imu per quelle fino a 50mila euro”.

Mentre Bova spiega la volontà di implementare i chilometri di piste ciclabili e di potenziare il sistema del trasporto pubblico, Pizzarotti seduto a fianco legge il fascicolo con il programma della Lega per la città. E sono ancora parole al vetriolo:  “Basta solo confrontare in termini volumetrici il programma di Fabbri, ma il Pd non sarà tanto meglio, e il vostro. Prendete il programma di Fabbri, sostituite Ferrara con un nome a piacere di una città italiana e va bene ovunque: è tutto buonismo e buonsensismo senza un contenuto”. 

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