Politica
3 Maggio 2019
La candidata civica firma una lettera aperta al Ministro, "come cittadina le chiedo di mettere al sicuro la comunità da una situazione disastrosa"

Dellacecca: “Salvini, mi aiuti a tutelare Jolanda dal suo sindaco”

di Redazione | 3 min

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Gabriella Dellacecca

Jolanda di Savoia. “Salvini, aiuti a mettere a tutelare il mio paese”. Ha deciso di scrivere al ministro dell’interno – atteso a Ferrara in giornata – la candidata sindaco di Jolanda Gabriella Dellacecca, che a Salvini si rivolge “in qualità di cittadino e non come candidata” per chiedere un incontro o in ogni caso di ascoltare la travagliata storia recente della cittadina del Delta.

“Mi permetta di mettere nelle sue mani la disastrosa situazione che siamo costretti a subire: il consiglio comunale di Jolanda – parte Dellacecca – ha dichiarato il predissesto finanziario nell’ottobre 2018: i cittadini subiscono un debito di 2.850.000 euro, da ripagare con 200mila euro all’anno per un periodo di circa 20 anni”.

“Il revisore dei conti ha rilevato ‘una grave difficoltà amministrativa e organizzativa e mancata collaborazione da parte dell’ente’, che non gli fornisce i dati per svolgere il proprio dovere e che ha portato al parere sfavorevole sul bilancio di previsione (non approvato nei tempi di legge nonostante i solleciti del prefetto). Proprio per questo motivo il consiglio comunale del 29 aprile è stato sospeso all’ultimo minuto.

L’amministrazione di Jolanda, fa sapere Dellacecca “ha violato per la seconda volta il patto di stabilità e la comunità è stata sanzionata dallo Stato con limitazioni pesanti: niente assunzioni, né mutui, non riceveremo trasferimenti dallo Stato (100mila euro per quest’anno). Si tratta di un danno gravissimo per tutti noi, di cifre piccole rispetto a quelle di cui lo Stato si occupa, ma enormi per la sopravvivenza della nostra piccola comunità”.

“Subiamo servizi tagliati a danno degli ultimi dei più bisognosi, delle famiglie e degli anziani” continua, e cita poi due casi recenti che hanno coinvolto l’ente guidato dal sindaco Elisa Trombin: “Ha violato il piano di rientro andando a notificare in prima persona le multe, violando le leggi dello Stato e l’appalto per i lavori dell’asilo statale ha visto le buste aperte dopo l’inizio dei lavori, tutto documentato e segnalato alle autorità competenti”.

“Ma tutto tace”, ed è questo che inquieta la mittente della lettera aperta. “Siamo 2800 abitanti: pochi, ma siamo anche noi cittadini italiani, abbiamo anche noi diritti e non abbiamo solo doveri. Quando la rassegnazione travolge una popolazione, la democrazia ne risulta compromessa e sono certa che lei, ministro, come me non vuole che ciò accada. Quando in una nazione si consente che un consigliere comunale venga denunciato quando segnala alla autorità competente, nell’esercizio delle sue funzioni, situazioni documentate che potrebbero essere a danno dei cittadini o provocare danno erariale, allora mi chiedo, ci chiediamo, dove sia lo Stato di diritto e le garanzie affermate nella Costituzione. Chi ci tutela? Mi riceva, mi ascolti, mi aiuti a tutelare il mio paese”.

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