Cento
25 Aprile 2019
In piazza Guercino letti passaggi di 'U.R. Fascismo - Il Fascismo resistente' a cura del direttivo Anpi. Toselli: «Non consentiamo ai nostri bambini e ragazzi l’ignoranza»

25 Aprile. Letture di Eco nelle celebrazioni centesi

di Redazione | 2 min

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Nella giornata di martedì 26 marzo sono stati intensificati i controlli dei carabinieri nel territorio comunale di Cento (e zone limitrofe) con l'obiettivo di prevenire e reprimere i reati contro il patrimonio e lo spaccio di sostanze stupefacenti, anche tramite l'impiego dei Nas, che hanno controllato aziende alimentari per accertare il rispetto delle normative sanitarie

Cento. Il 74° anniversario della Liberazione è stato celebrato con cerimonie in tutti i centri del territorio comunale centese: nel capoluogo, accompagnata dalla banda ‘Giuseppe Verdi’ di Cento, ad Alberone, Buonacompra, Casumaro, Corporeno, XII Morelli, Renazzoe Reno Centese.

Particolarmente suggestivi i cortei con deposizioni di corone ai monumenti ai caduti di tutti i centri.

In piazza Guercino gli interventi del sindaco Fabrizio Toselli e di Federica Zarrillo della Sezione Anpi di Cento. Al termine una serie di letture ispirate al saggio di Umberto Eco ‘U.R. Fascismo – Il Fascismo resistente’, a cura del direttivo Anpi di Cento.

Il primo cittadino si è soffermato sui concetti di impegno civile e di senso di unità sollecitati dalla memoria. «L’impegno civile è compito di noi tutti, che nella quotidianità siamo chiamati a vivere secondo quei principi di libertà e democrazia a cui il cammino della nostra storia ci ha condotti. È nell’agire quotidiano infatti che misuriamo il nostro legame a questo passato di orgoglio e riscatto nazionale e la nostra promessa verso un futuro di crescita e coesione. In tale ottica è fondamentale fornire un costruttivo esempio ai nostri giovani e farlo giorno dopo giorno attraverso il nostro comportamento».

Il riferimento è stato al recente episodio di bullismo a sfondo antisemita che si è verificato a Ferrara. «Non consentiamo ai nostri bambini e ragazzi l’ignoranza, ovvero l’ignorare la storia e gli insegnamenti che ci ha lasciato, a carissimo prezzo, quello della perdita di vite umane e della perdita di umanità. Nelle piazze reali e virtuali spingiamoli a vivere con spirito critico, coinvolgiamoli e responsabilizziamoli, sosteniamoli nella conoscenza delle proprie radici, siamo e facciamo comunità attorno a loro».

Poi la riflessione sul senso di unità. «La storia del 25 aprile è storia di valori condivisi e unificanti, che siamo chiamati, a nostra volta, ad alimentare attraverso la strada della corretta memoria storica, del rispetto, del dialogo e dell’ascolto. Anche questo è un atteggiamento che possiamo e dobbiamo coltivare nella quotidianità grazie alla partecipazione, alla coesione, al senso di appartenenza, con l’obiettivo primo del bene comune. Cominciamo dall’amare la nostra città e la nostra terra. Pratichiamo ogni giorno gli ideali che stanno alla base della nostra Repubblica. Lavoriamo alla crescita civile e morale della nostra collettività».

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