Mesola
25 Aprile 2019
Gli ecomusei del Delta coinvolti nel progetto Culturecovery alla scoperta della realtà ungherese di Balaton, un contesto ambientale sorprendentemente simile a quello del territorio nostrano

Delta 2000 in Ungheria con gli Ecomusei del Delta

di Redazione | 4 min

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Argenta. Nuovi progetti per far conoscere le tradizioni culturali e storiche dei territori, nuovi itinerari di visita dove le nuove tecnologie consentono una fruizione innovativa e multimediale, nuovi strumenti per proporre in maniera interattiva la fruizione dei musei, video concorso destinato alle scuole per coinvolgere le giovani generazioni nella scoperta delle tradizioni e della storia locale: sono solo alcuni esempi dei nuovi progetti pilota basati sulle nuove tecnologie che gli ecomusei coinvolti nel progetto Culturecovery si apprestano a realizzare.

Le proposte progettuali che verranno realizzate da qui alla fine dell’anno sono state presentate al quarto meeting del progetto, finanziato dal programma Central Europe, che si è tenuto il 9 e il 10 aprile a Siofok, sul lago ungherese di Balaton. La delegazione di Delta 2000 era composta da Mauro Conficoni, Destination Manager e consigliere delegato, Marzia Cavazzini, project manager, insieme ad una delegazione di stakeholders in rappresentanza degli ecomusei del Delta del Po: Benedetta Bolognesi per l’Ecomuseo di Argenta e Guido Turatti per l’Ecomuseo del cervo e del bosco della Mesola.

Identificare le modalità e gli interventi per la conservazione e valorizzazione del patrimonio immateriale culturale del territorio è l’ obiettivo del progetto Culturecovery, che vede la partecipazione di nove partner dei paesi del Europa centrale: oltre all’Italia (rappresentata dal capofila Comune di Cervia e Delta 2000), sono presenti partners provenienti dal Austria, Slovenia, Ungheria e Polonia.

Insieme al meeting di progetto, è stato realizzato uno study visit nell’entroterra del Lago Balaton alla scoperta delle modalità di valorizzazione delle risorse dei territori più interni rispetto al noto lago, siti e località spesso non noti ma indubbio valore storico, testimoniale ed ambientale. Lo study visit ha portato infatti la delegazione alla visita di un centro di coltivazione di erbe e piante officinali e centro didattico dove le piante vengono attentamente preservate e valorizzate oltre che per favorire la biodiversità per essere utilizzate per scopi medicinali per la popolazione locale, ma l’obiettivo è favorirne un maggior utilizzo nei prodotti enogastronomici e nei ristoranti locali e sono sempre più gli chef che vengono qui alla ricerca di spezie.

Una visita studio che –come affermano dagli stakeholders locali – ha messo in luce come il contesto ambientale del Balaton sia sorprendentemente simile a quello del territorio del Delta, il che potrebbe suggerire di allargare lo spettro ad eventuali sinergie future in particolare per un turismo di nicchia che si rivolga a contesti simili e come la valorizzazione sistemica di rete sia una delle strade fondamentali da percorrere in quei territorio in cui le risorse seppur di rilievo e presenti sono variamente e diffusamente parcellizzate sul territorio. Siti vari e diversificati infatti che i partner ungheresi intendono promuovere in maniera coordinata e sistemica creando reti sia tra territori sia tra risorse sia tra i diversi soggetti che si trovano coinvolti nella loro gestione e promozione.

Nell’ambito del progetto è inoltre stato indetto un video contest internazionale dedicato alla valorizzazione del patrimonio culturale immateriale: si tratta di Culturvideo, promosso da Delta 2000 per studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado dei territori coinvolti dal progetto. CulturVideo intende promuovere il patrimonio culturale immateriale, ovvero tradizioni e memorie che sono ‘espressione vivente’ dell’identità di una comunità, con l’obiettivo di trasformare una percezione in un elemento concreto, visibile e chiaramente percepibile. E’ possibile partecipare fino al 30 aprile presentando brevi filmati, video clip, animazioni e simili che siano espressioni e modalità di valorizzazione, preservazione e trasferimento di questi elementi del patrimonio culturale intangibile. Tre le categorie del concorso: territorio e paesaggio naturale e costruito, tradizioni storia e cultura, ambientale naturale. Il termine di partecipazione è 30 aprile. Maggiori informazioni e il regolamento seguendo il link sono disponibili a questo link.

I successivi step del progetto Culturecovery, prevedono la realizzazione di workshops e attività formative mirate ai gestori degli ecomusei, cosi come continuerà il coinvolgimento delle scuole del territorio del Delta attraverso il progetto congiunto che vuole stimolare la partecipazione e la conoscenza dell’inestimabile patrimonio immateriale di cui ogni territorio dispone attraverso l’uso delle nuove tecnologie , ovvero quegli strumenti diventati ormai il pane quotidiano dei nativi digitali.

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