Politica
24 Aprile 2019
Simboli in bella vista per il candidato che cercherà di scalzare le alternative civiche di centrosinistra: "La paura del cambiamento non deve limitare lo sviluppo di Lagosanto"

Elezioni. Il centrodestra unito con Cristian Bertarelli: “Per un cambio di passo”

di Redazione | 3 min

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Lagosanto. Si chiama Cristian Bertarelli, trentanovenne acquacoltore, l’alternativa al centrosinistra e alla candidatura civica del sindaco uscente, nella Lagosanto che si appresta al voto amministrativo di fine maggio. Con la lista ‘Centrodestra Unito per Lagosanto’, Bertarelli e la sua squadra già composta non nascondono i simboli di Lega, Forza Italia e FdI, sulla scia di quanto già avvenuto in quasi tutti gli altri Comuni chiamati al voto.

Obiettivo opposizione? In una Lagosanto spesso considerata una roccaforte rossa, l’unica lista civica tendente al centrodestra nel 2014 raccolse in realtà 23 voti in meno della lista civica ‘dem’ guidata dalla Romanini, che vinse con il 26% su cinque liste.

Bertarelli potrebbe dunque essere un avversario più che temibile per il sindaco desideroso di un secondo mandato, ma anche per Anna Desiato, la candidata civica sostenuta (anche) dal ‘Partito’.

“Parlo a nome di tutti, perché il gruppo, l’impegno e lei idee di chi mi accompagna in questa esperienza sono la cosa che più farà la differenza. Come si può notare dal simbolo della nostra lista – aggiunge Bertarelli – crediamo che la sincerità sia il primo criterio imprescindibile per qualsiasi rapporto: mostrarci per chi siamo veramente denota coerenza, umiltà ed estremo rispetto nei confronti dell’elettorato laghese”.

“Apparteniamo a partiti politici – continua – ma in ogni caso, quando le idee vengono applicate al bene per il bene di una comunità, quello che conta è semplicemente il risultato, non il colore”. La grande sfida per Bertarelli e i candidati consiglieri che lo affiancano sarà “ribaltare le sorti di un Comune che ha conosciuto ultimamente una flessione importante nella gestione dei servizi e nella qualità della vita dei cittadini: nel nostro programma non c’è chissà quale formula empirica o le solite promesse elettorali difficili da mantenere”.

Piuttosto “azioni concrete e realizzabili, dalla gestione razionale e virtuosa delle risorse del comune alla garanzia dei servizi, al sostegno alla nostra importante identità sociale e morale, ossia l’associazionismo in tutte le sue forme, da cui ritengo che tutti gli amministratori abbiano molto da imparare. Fondamentale è secondo noi promuovere nuove sinergie tra tutti comuni del Delta, con l’obiettivo di programmare strategie di sostegno, sviluppo economico, turistiche e sociali, comuni, condivise, inclusive, integrate e proiettate a mitigare le future sfide che come amministratori tutti ci troveremo ad affrontare”.

Dal botta e risposta delle due avversarie, Bertarelli si tiene accuratamente lontano, come pure dalla polemica sulle parole di Romanini sul suo conto (“Non vive la comunità di Lagosanto, lavorando a Goro”). “È facile parlare di visibilità quando si ricoprono cariche importanti a livello locale, ignorando la crescita personale e i risultati professionali maturati e le competenze acquisite da altri: la polemica è l’ultima cosa a cui tengo, perché è totalmente dispersiva per gli argomenti e incoerente per lo sviluppo strategico del paese”

“Mi auguro che, proprio in virtù di ciò che li circonda e che è oggi Lagosanto, l’elettorato decida con il criterio del buon padre di famiglia (ignorando con superiorità ogni forma di polemica) se scegliere noi e la nostra unica e reale lista alternativa, con le nostre diverse esperienze e competenze, per puntare ad un cambio di passo, al rinnovamento, concedendoci la fiducia per i prossimi cinque anni. La paura del cambiamento – conclude il candidato – non deve essere mai una forma di limitazione per lo sviluppo di un paese, ma una nuova opportunità da abbracciare con passione per il bene di tutti”.

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