Bondeno. Sono entrati nella loro nuova casa a Bondeno, i primi padri separati che hanno così potuto trovare un alloggio “popolare” sul territorio regionale. Merito del nuovo regolamento bondenese di gestione delle liste di attesa per le case gestite da Acer, che include un meccanismo di premialità per agevolare questa categoria.
Il fatto che non si sia trattato di un provvedimento temporaneo, nel momento della sua istituzione, bensì duraturo, è confermato anche dalla delibera approvata giovedì scorso durante la riunione di giunta.
«Una delibera che definisce meglio, anche in funzione del prossimo periodo, alcuni aspetti della convenzione in essere tra il Comune di Bondeno e Acer (l’Ente gestore delle case popolari; ndr) per l’erogazione di servizi – spiega l’assessore matildeo alle Politiche sociali, Cristina Coletti –. Nello specifico, reinserendo una sottocategoria apposita nel regolamento per i padri separati: una categoria – dice – che molti a parole dicono di voler aiutare, ma che se (andando bene a vedere i vari regolamenti per la gestione degli alloggi) in molte realtà non trova ancora risposte».
Uno specifico articolo del regolamento (il n. 7 bis) prevede che una quota, fino ad un massimo del 20% degli alloggi disponibili ogni anno, possa essere riservata a particolari categorie. Le quali, ovviamente, vengono individuate con l’intenzione di rispondere a specifici disagi di una parte della potenziale utenza: nello specifico, i padri separati. Il 20% degli alloggi rimasti disponibili sul territorio comunale, nel 2019 (vale a dire 21) sarà dedicato a tale scopo.
«In questi anni – aggiunge il sindaco Fabio Bergamini – siamo stati in grado di assegnare numerose abitazioni popolari a nostri concittadini, attraverso meccanismi di assegnazione che tengono conto della “residenzialità storica” di chi entra nelle graduatorie (in sostanza, premiamo chi risiede da più tempo sul nostro territorio comunale) e che penalizzano invece chi presenta morosità maturate nei confronti dell’ente. Abbiamo voluto dedicare una particolare attenzione a chi, a seguito di sentenza di separazione e conseguente provvedimento di abbandono della casa coniugale, sia in condizioni di difficoltà. Crediamo sia un fatto doveroso aiutare i nostri concittadini che si trovano in queste condizioni. Anche nelle prossime assegnazioni di alloggi, dunque, vi sarà uno spazio riservato alle loro esigenze. Nel rispetto della dignità della persona».
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