In una lettera recentemente pubblicata Alcide Mosso chiede che sia fatta luce sull’omicidio di Angelo Menegatti, verificatosi a Migliarino il 15 giugno del 1945.
A tale proposito penso possa essere utile sapere che la Corte d’Assise di Ferrara, nella motivazione della sentenza 7 dicembre 1953 (n. 29 registro sentenze, n. 5-6/1953 registro generale, n. 1036 repertorio, depositata il 24 dicembre 1953) a carico di otto imputati dell’uccisione di Ultimo Tabacchi, di Alfredo Toto e di Aroldo Contini (omicidi avvenuti, rispettivamente, il 2, il 10 ed il 24 maggio 1945), afferma che Angelo Menegatti era presidente del Comitato di Liberazione Nazionale di Migliarino, ch’egli era stato in carcere a causa del proprio antifascismo, che era persona moderata e specificatamente contraria alla giustizia sommaria e che, forse per tale suo atteggiamento equilibrato, fu ucciso il 15 giugno 1945 in circostanze «misteriose» (MENEGATTI ANGELO, residente Migliarino, m. Migliarino il 15 giugno 1945).
Occorre altresì aggiungere che, nella lettera (28 febbraio 1945) della Federazione Ferrarese del Partito Comunista Italiano indirizzata «Ai compagni responsabili della Federazione del P.C.I. di Ravenna», v’è un minaccioso avvertimento: «quel famoso Menegatti che è da voi, ha anche vecchie pendenze con il Partito, dunque avrete abbastanza elementi, insieme alle informazioni di Argenta, per prendere misure nei suoi riguardi» (A.M. QUARZI – D. TROMBONI, La resistenza a Ferrara. 1943-1945, Istituto di Storia Contemporanea del Movimento Operaio e Contadino, Ferrara, «Annuario», 3 (1978-1979), ed. «Cooperativa Libraria Universitaria Editrice Bologna», Bologna 1980, p. 195.
Daniele Vecchi