Economia e Lavoro
18 Aprile 2019
Sciopero e protesta davanti alla sede di Ferrara.Zattoni (Uil): “Chiediamo tutele per gli addetti per evitare disagi per intere famiglie del nostro territorio”

Crisi Mercatone Uno. Lavoratori in presidio: “Il Mise sia garante del rilancio”

di Redazione | 2 min

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“Chiediamo al Mise di farsi da garante per la risoluzione di questa crisi e il rilancio dell’azienda”. Questo ripetono in coro i lavoratori che giovedì mattina hanno protestato davanti al punto vendita Mercatone Uno di Ferrara dopo la notizia del concordato preventivo richiesto dalla nuova proprietà che ha rilevato l’estate scorsa 55 grandi magazzini dello storico marchio.

Un fulmine a ciel sereno per i lavoratori impiegati nei tre punti vendita del ferrarese che ad oggi sono 92 unità. Al presidio, organizzato dai sindacati Filcams – Cgil, Fisascat – Cisl e Uiltucs, il sentimento di preoccupazione era palpabile considerando che ci sono casi in cui intere famiglie sono alle dipendenze di Mercatone. “Abbiamo sempre cercato di essere collaborativi per essere parte attiva nel salvataggio dell’azienda- sottolineano in coro Chiara, Ornella e Luciana di Filcams- Cgil-. Quando erano previsti esuberi, ci siamo ridotti l’orario di lavoro per evitarli. Abbiamo da sempre una clientela affezionata che ci ha scelto negli anni perché abbiamo fatto bene il nostro lavoro, ora rischiamo di perderla perché abbiamo pochissima merce disponibile e ogni giorno riceviamo lamentele di clienti che si vedono slittare anche di mesi la consegna di ciò che hanno acquistato”.

Una situazione che lascia una pesante incognita sul futuro di Mercatone Uno. “Negli ultimi mesi, è stato sempre più evidente che la situazione stava degenerando: i negozi erano privi di merce, i magazzini vuoti, fornitori che hanno smesso di fare le consegne – spiega Luca Benfenati di Fisascat-Cisl -. Tutte le lamentele della clientela ovviamente poi ricadono sugli addetti. Chiediamo al Ministero dello Sviluppo Economico di farsi da garante per un rilancio serio di Mercatone Uno salvaguardando i lavoratori”.

Questa incertezza rischia di creare ulteriore indebitamento per la storica azienda. “Per i punti vendita nelle località balneari, come quello di San Giuseppe di Comacchio, questo è solitamente il periodo in cui si fa più fatturato, ma in queste condizioni poco si riuscirà a fare – rivela Giorgio Zattoni di Uiltucs -. Chiediamo tutele per gli addetti per evitare disagi per intere famiglie del nostro territorio”.

Ad esprimere vicinanza e supporto ai lavoratori durante il presidio è arrivato anche il candidato sindaco Aldo Modonesi: “I lavoratori non vanno presi in giro, soprattutto se si chiede loro uno sforzo per rilanciare un’azienda dopo anni di difficoltà – afferma -. Porterò avanti le loro richieste e le loro istanze. Abbiamo bisogno di imprese e imprenditori, e ce ne sono a Ferrara, che mettano al centro il benessere dei propri lavoratori”.

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