Gentile Direttore,
a proposito dell’episodio di bullismo verificatosi nei confronti di un alunno ebreo, noto che le forze politiche di sinistra (locali e nazionali) non hanno mancato di addossare la colpa a chi crea, in Italia, un clima di intolleranza, con evidente e a volte esplicito riferimento alla “questione migranti”. C’è poi chi, come Modonesi, butta tutto in un unico calderone affermando che “oggi se sei donna, gay, migrante, disabile o ebreo corri concretamente il rischio di essere discriminato”.
Ora, visto che l’antisemitismo è una cosa tremendamente seria, osservo che ci vorrebbe coerenza nel condannare tutti gli episodi che fanno emergere tale fenomeno, al di là delle dichiarazioni di rito o della convenienza elettorale.
Non ricordo condanne o manifestazioni della sinistra quando Abu Mazen, presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, dichiarò, circa un anno fa che l’Olocausto è stato causato da alcuni «comportamenti sociali» degli ebrei come «l’usura, le banche e cose del genere».
Non ricordo condanne per le frasi antisemite pronunciate dalla deputata Usa Ilhan Omar, eletta nelle liste del Partito Democratico, con giubilo della sinistra nostrana in quanto “donna e musulmana”.
Non rammento manifestazioni di protesta allorchè a Teheran furono organizzati il “festival della vignetta antisemita” e addirittura un convegno negazionista sull’Olocausto, né esternazioni di dissenso in occasioni delle visite, a Roma, dei leader iraniani.
Quando Salah fu acquistato dalla Roma, nessuno, a parte la comunità ebraica della Capitale, ricordò che il calciatore musulmano scelse di non dare la mano ai giocatori del Maccabi Tel Aviv durante una partita disputata nei tempi in cui giocava con il Basilea. Al ritorno disse di voler vincere per “non permettere alla bandiera sionista di sventolare in Champions League”. E di recente, secondo quanto riportato da vari quotidiani sportivi, l’attaccante egiziano che attualmente gioca nel Liverpool avrebbe chiesto la cessione nel caso in cui fosse acquistato dai “reds” l’israeliano Moanes Dabbur.
Paolo Calvano, segretario del PD, che si sente “sconvolto” per quanto accaduto a Ferrara, ha mai riflettuto sull’esempio negativo che viene dato ai ragazzini da celebri calciatori che non fanno mistero del loro atteggiamento antisemita?
Condivido pienamente la condanna per l’episodio di bullismo verificatosi nella nostra città, ma non è accettabile che a salire in cattedra per dare lezioni di lotta contro l’antisemitismo siano quelli che lo praticano a giorni alterni, a seconda delle convenienze politico-elettorali.
Vittorio Foa, in una celebre intervista, disse che molti intellettuali si avvicinarono alla Resistenza dopo il 1943. “Ma non ne ricordo uno – aggiunse – che avesse protestato per le leggi razziali nel 1938”.
Mi auguro che gli “intellettuali” di oggi, specialmente quelli che sparano a zero contro la Lega e Salvini, siano diversi da quelli del 1938.
Alcide Mosso – Lega per Salvini premier