Jolanda
16 Aprile 2019
Dura presa di posizione di Cigl, Cisl e Uil sulle recenti scelte del sindaco di Jolanda: "Spacciare l’uscita dall’Unione come un successo è la sua ennesima uscita infelice"

Sindacati ancora contro Trombin dopo la privatizzazione dei servizi Infanzia

di Redazione | 2 min

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Jolanda di Savoia. Dizionario alla mano, i sindacati contestano senza mezzi termini, e ancora una volta, le scelte amministrative del sindaco Elisa Trombin, alle prese con la privatizzazione dei servizi comunali all’infanzia, una delle conseguenze del piano di rientro scaturito dal predissesto finanziario dell’ente.

“La privatizzazione – insegnano Cgil, Cils e Uil – è il trasferimento di industrie o monopoli del settore pubblico al capitale privato. Dire che non cambierà nulla per i cittadini e per i lavoratori non corrisponde a verità: pur essendo preferibile l’assunzione diretta da parte degli enti locali degli insegnanti di nido e materna, la gestione indiretta di un servizio lascia in mano al pubblico importanti elementi di controllo sul servizio stesso. La privatizzazione, invece, esclude il Comune da tutto”.

“Su ciò che viene privatizzato, in questo caso l’educazione di bambini e bambine, il pubblico non ha più voce in capitolo: rette, percorso pedagogico, servizi ausiliari, tutto in mano al privato. Esattamente il contrario di ciò che da sempre pensiamo. Per capire poi la reale portata del cambiamento – aggiungono – sarebbe utile conoscere i contenuti dell’atto con cui il Comune privatizza il servizio, ma nel sito del Comune non siamo stati in grado di rintracciarlo. Siamo certi che appena il sindaco, come ha dichiarato, ci convocherà (evento assolutamente straordinario visto che non ha mai formalmente risposto alle nostre ripetute sollecitazioni), non solo capiremo come sia avvenuta la privatizzazione dei servizi all’infanzia, ma anche quali soluzioni sono state trovate per la presenza di amianto negli uffici e come si intende procedere con il personale dipendente, visto che la contrattazione integrativa è ferma al 2017”.

Nell’attesa di ottenere chiarimenti su problemi vecchi e nuovi, i rappresentanti delle tre sigle si limitano per adesso “a constatare come lo spacciare l’uscita dall’Unione come un successo sia l’ennesima uscita infelice della sindaca. Meno servizi pubblici, meno sicurezza (ad oggi non c’è un solo agente nella dotazione organica del Comune), nidi e materne privatizzate: la realtà ci dice che è questo l’effetto plastico della sua decisione”.

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