Economia e Lavoro
15 Aprile 2019
Filcams, Fisascat e Uiltucs chiamano alla mobilitazione i lavoratori: "Nessuna sanzione per chi si rifiuta di lavorare durante le festività"

I sindacati proclamano lo sciopero nei centri commerciali durante le feste

di Redazione | 2 min

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(archivio)

Uno sciopero dei lavoratori dei centri commerciali durante i giorni di festività della Pasquetta (22 aprile), del 25 aprile e il 1° maggio: a proclamarlo sono le segreterie regionali dei sindacati Filcams – Cgil, Fisascat – Cisl e Uiltucs – Uil, che invitano “tutti i lavoratori del commercio privato e cooperativo e gli addetti di tutte le attività svolte all’interno dei centri commerciali ad aderire, astenendosi dal lavoro nelle festività”.

Uno sciopero che scaturisce in particolare “dopo la propaganda da parte del Governo e le promesse di intervento legislativo entro la fine del 2018”, che annunciavano appunto l’impegno di limitare per legge il lavoro nei centri commerciali durante le festività. È per questo che i sindacati annunciano lo sciopero, “tenendo conto che ci sono oggi – affermano le segreterie regionali -, depositate in commissione, sei diverse proposte di legge sulla materia, Cgil, Cisl e Uil hanno più volte avanzato proposte di modifica alla attuale deregolamentazione del commercio derivante dal decreto Salva Italia, coinvolgendo le istituzioni e promuovendo iniziative, mobilitazioni e campagne di comunicazione in occasione delle festività”.

Quattro le richieste al governo da parte delle sigle sindacali, a partire da quelle di “porre un limite alle aperture incontrollate che in questi anni hanno stravolto il settore e la vita delle lavoratrici e dei lavoratori delle aziende del commercio”, di “escludere la possibilità di aprire in occasione delle festività nazionali, restituendo a questi giorni il valore civile e religioso che è patrimonio della nostra storia e della nostra cultura” e di “restituire agli enti locali congiuntamente alle parti sociali la prerogativa di definire la regolamentazione delle aperture territoriali”. A queste si aggiunge quella, più corposa, di “riconsegnare agli enti locali anche la prerogativa di determinare quali e quanti nuovi insediamenti commerciali è possibile avviare, infatti questi anni di liberalizzazioni indiscriminate hanno inevitabilmente contribuito ad aumentare i metri quadri di area vendita generando una concorrenza selvaggia i cui costi si stanno scaricando sull’occupazione e sulle condizioni di lavoro”.

Per queste ragioni, le segreterie regionali invitano lavoratori e lavoratrici “ad astenersi dal lavoro per tutto il turno di lavoro delle festività sopra riportate, ricordando che sulla base delle norme contrattuali vigenti, e alla luce delle recenti sentenze della Cassazione potranno rifiutarsi di effettuare prestazioni lavorative in tutte le festività, senza incorrere in alcuna sanzione”.

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