Occhiobello. Orario spezzato, distanza dai luoghi sensibili e sanzioni: il consiglio ha approvato (due astenuti) il regolamento per le sale giochi e l’installazione di apparecchi e congegni da intrattenimento. Dopo diverse commissioni consiliari e incontri con le associazioni di categoria dei gestori delle sale, il testo votato dal consiglio esprime l’obiettivo di assicurare che la diffusione dei locali in cui si pratica il gioco lecito, garantisca i limiti di sostenibilità con l’ambiente circostante, contenendo le conseguenze sociali dell’offerta dei giochi su fasce di consumatori psicologicamente più deboli.
Orari: tutti gli apparecchi automatici d’intrattenimento possono funzionare tra le 10 e le 13 e tra le 17 e le 22 di tutti i giorni, compresi i festivi, al di fuori della fascia oraria prevista dal regolamento devono essere spenti e disattivati. Gli orari di apertura delle sale giochi autorizzate, inoltre, vanno dalle 9 alle 23 di tutti i giorni, compresi i festivi.
Distanza minima: il punto di accesso dei locali con offerta di gioco deve rispettare la distanza minima, determinata con linea retta, di 500 metri dal perimetro dei luoghi sensibili (scuole, luoghi di culto, impianti sportivi, centri giovanili, parchi, giardini, ospedali, ecc).
Agevolazioni: ai titolari che non installano o disattivano all’interno delle loro attività apparecchi di intrattenimento con vincita in denaro potranno essere concesse agevolazioni che verranno individuate dalla giunta.
Sanzioni: oltre a quelle penali per le violazioni al Tulps (testo unico leggi pubblica sicurezza), saranno applicate sanzioni amministrative pecuniarie da 500 a 10mila euro. I numeri del gioco: per quanto riguarda il fenomeno della ludopatia, dalla ricerca Gioco e giovani condotta da Nomisma in collaborazione con l’università di Bologna e il Gruppo Unipol, emerge che il 48% dei ragazzi tra i 14 e i 19 anni si è avvicinato all’azzardo e, tra questi, il 6% ha sviluppato difficoltà: quasi un minorenne su due ha avuto almeno un’occasione di gioco nel 2018. Per quanto riguarda la provincia di Rovigo, i numeri degli utenti in carico al Serd (servizio dipendenze) dell’Ulss 5 parlano di 172 pazienti seguiti negli ultimi cinque anni, dal 2013 al 2018, di cui 145 maschi e 27 femmine.
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