di Simone Pesci

Una festa nel segno della continuità con il passato nell’attività svolta, nella collaborazione con le altre forze e con una mano tesa ai più giovani. Questa è stata la festa della polizia di Stato, che anche quest’anno, come ogni 10 aprile, si è riunita all’interno del teatro Nuovo per celebrare il 167esimo anniversario della fondazione del corpo, ma anche la ricorrenza del sessantennale dall’entrata delle donne in polizia.

“Da soli non si ottengono risultati, se vogliamo esserci sempre occorre realizzare le condizioni perché tutti ci sentano effettivamente vicini” è l’incipit del questore di Ferrara Giancarlo Pallini, il quale rivolge il secondo pensiero alla platea di studenti che ha innanzi a sé, citando Borsellino: “Diceva, riferendosi alla lotta alle mafie e alla illegalità, non una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale che coinvolga innanzitutto i giovani. Ritengo doveroso continuare su questa strada”.

Come sempre, la festa significa anche stilare un bilancio dell’ultimo anno, in cui “l’ufficio di gabinetto della questura ha emanato 1622 ordinanze di servizio, 281 per iniziative politico-sindacali e 231 per incontri sportivi, con una media di 40 telefonate ricevute ogni giorno dall’Urp”. Sono state 182, invece, le manifestazioni e gli eventi “seguiti dal personale della Digos, con un lavoro silenzioso ma altamente efficace”. Prima di proseguire, Pallini ci tiene a precisare che comunque i dati “servono a orientare le strategie di sicurezza, ma non sono un sintomo di obiettivi raggiunti finché un solo cittadino rimane vittima di un torto”.

E allora eccolo, il rendiconto degli ultimi dodici mesi in provincia di Ferrara, che si chiudono con “678 denunce, 105 arresti con un grande impegno sul territorio di tutti gli uffici”, in particolare, cita il questore,  la squadra mobile – “ricordo solo l’operazione che ha consentito di arrestare sette nigeriani, anche all’estero, per un grave episodio avvenuto a giugno 2018” – e l’ufficio di prevenzione di generale del soccorso pubblico con “l’attività ordinaria di controllo del territorio e 2500 interventi, integrati da 135 servizi straordinari, mentre le chiamate al 113 sono state quasi 30mila”.

Un 2018 che ha visto anche il sequestro, da parte degli agenti di polizia, di oltre “34kg di stupefacenti, in una lotta che non deve rallentare”. L’attività, spiega Pallini, ha portato altresì alla “chiusura di 25 esercizi pubblici con l’emissione di provvedimenti ex articolo 100 del Tulps, dopo accurati riscontri della divisione amministrativa, tesi a salvaguardare un bene essenziale come la salute dei più giovani. Un ufficio che opera giornalmente al servizio del cittadino, basti dire soltanto che in un anno ha lavorato 8915 titoli di viaggio e svolto 48 controlli amministrativi”.

“Le misure – snocciola ancora il questore – di prevenzione a soggetti socialmente pericolosi riguardano nel complesso 48 avvisi orari, 56 fogli di via e 44 Daspo, 16 ammonimenti per atti persecutori e 17 per violenza domestica con un aumento rispetto all’anno scorso a testimoniare la rilevanza del fenomeno. Da parte dell’ufficio immigrazione si è provveduto a lavorare 10461 permessi di soggiorno, e predisporre 76 provvedimenti di allontanamento effettivo di stranieri irregolari”.

Risultati notevoli anche per la polizia stradale che ha accertato “6433 infrazioni, di cui 2519 per eccesso di velocità, e 11173 controlli, specie nelle ore notturne con etilometro e precursore per l’uso delle sostanze stupefacenti con 38 patenti sospese”. Pallini ringrazia anche il lavoro della ferroviaria – “ha identificato 2059 persone in stazione, e scortato 41 treni” – e della postale, il cui lavoro ha fruttato “83 denunce perlopiù per reati quali diffusione e detenzione di materiale pedopornografico”.

Tutte attività, dice fiero Pallini, svolte “da specialità che costituiscono un patrimonio della polizia di Stato e della società”.