La giunta comunale ha autorizzato il sindaco di Ferrara a costituirsi davanti al Tar del Lazio nei procedimenti intentati dai comuni di Bologna e Ascoli relativi ai rimborsi statali ai Comuni per le spese di funzionamento degli uffici giudiziari.
Fino al 30 agosto 2015, infatti, tutte le spese per i locali comunali a uso degli uffici giudiziari (per manutenzioni, pulizia, illuminazione, riscaldamento, custodia, acqua, telefoni, forniture mobili, cancelleria, ecc) costituivano spese obbligatorie per i Comuni. A questi poi lo Stato erogava, a titolo di parziale rimborso, un contributo determinato annualmente con decreto del ministro della Giustizia.
Dal 1º settembre 2015, le spese obbligatorie di funzionamento per gli uffici giudiziari, a carico dei Comuni (e parzialmente rimborsate dallo Stato) sono invece state trasferite al Ministero della Giustizia. Tuttavia i Comuni che hanno anticipato le spese sostenute per il corretto funzionamento degli uffici giudiziari sono ancora in attesa di ricevere il contributo per gli anni dal 2011 al 2015, che in media era sempre stato pari a circa l’80% della spesa totale.
Tra questi il Comune di Ferrara, i cui crediti per le annualità 2011/2015 (sino al 31/8/2015) ammontano complessivamente a circa 3 milioni e 700mila euro.
Con un decreto del presidente del consiglio dei ministri del 2017 è stata successivamente disposta l’attribuzione, in favore dei Comuni interessati, di una somma a titolo di definitivo concorso dello Stato nelle spese di funzionamento di questi ultimi sostenute sino al 31 agosto 2015, importo destinato ad essere corrisposto in 30 rate annuali, a partire dal 2017 e fino al 2046.
L’assegnazione riguarda circa 800 Comuni e per il Comune di Ferrara la somma complessivamente attribuita, circa il 54% dell’importo rendicontato, è pari a 1.190.575,49 euro corrispondente ad un importo annuo di 39.685,85 euro dal 2017 al 2046.
Ma per rendere possibile l’erogazione delle somme previste, il Ministero ha disposto che i Comuni interessati debbano fare rinuncia alle azioni pendenti nei confronti del Ministero della Giustizia per la condanna al pagamento dei contributi a carico dello Stato.
Il Comune di Ferrara – così come altri – non ha aderito alla proposta e pertanto sul sito del Ministero si vede attribuite le rate per il 2017 ed il 2018, ma con la clausola della rinuncia ad azioni, anche in corso, per la condanna al pagamento del contributo a carico dello Stato.
Nel frattempo, alcuni Comuni, tra cui Ascoli Piceno e Bologna, hanno presentato ricorso al Tar del Lazio, il quale dal luglio 2018 ha adottato ordinanze di integrazione del contraddittorio dei due ricorsi con le quali si ipotizza un’eventuale rimodulazione in termini sfavorevoli del contributo/finanziamento per tutti i Comuni, per eventualmente risarcire in maniera maggiore i Comuni di Bologna e di Ascoli Piceno ricorrenti.
Il Comune di Ferrara ha perciò deciso di costituirsi in entrambi i procedimenti a difesa del proprio credito, affidando il patrocinio all’avvocatura civica e nominando un procuratore domiciliatario presso il Foro di Roma.
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