Eventi e cultura
9 Aprile 2019
Rita Calabrese racconta la storia di Yva e delle sue colleghe fotografiche

Dal mare alla Berlino negli anni ’20 al Cdd

di Redazione | 2 min

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Doppio appuntamento culturale al Centro Documentazione Donna. Mercoledì 10 aprile, alle 17, Maria Calabrese dialogherà con Christiana de Caldas Brito sul romanzo “Colpo di mare” (Effigi 2018). La presentazione letteraria sarà allietata dagli intermezzi musicali a cura di Chiara Galdiolo.

Venerdì 12 aprile alle 18 Rita Calabrese parlerà di Yva e le altre fotografe nella Berlino degli anni Venti.

Il gran numero di fotografe, di cui molte ebree, costituisce una straordinaria realtà da poco riscoperta della Repubblica di Weimar, in cui si intrecciano il problematico rapporto con l’immagine della tradizione ebraica, la diffusione del fotoreportage, l’affermazione della dimensione visuale nella pubblicità e nelle riviste di moda in un vero e proprio delirio di immagini, la maneggevolezza della Leica e soprattutto l’ingresso massiccio delle donne nel mondo del lavoro e l’affermazione del modello della New Woman americana.

Capelli a caschetto, gonne corte, libertà sessuale, indipendenza economica segnano un nuovo modo di stare al mondo. La capitale tedesca, pullulante di segretarie e commesse, automobiliste e aviatrici, dive del cinema e cantanti di Kabarett tra gli avveniristici edifici del Bauhaus diventa un centro indiscusso della fotografia che vede le donne come oggetto e soggetto privilegiato.

Berlinesi di nascita o di adozione sono Giséle Freund, Ilse Bing, Ellen Auerbach, Grete Stern, Eva Besnyö, Marianne Breslauer, Lotte Jacobi, Lucia Moholy e la più grande, Yva (Else Ernestine Neuländer). Un suo allievo, famoso con il nome di Helmut Newton, porterà fino ai nostri giorni l’audace modernità di quella splendida e tragica stagione.

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