L’importantissimo Coa, Comando Operazioni Aeree, trovandosi indiscutibilmente radicato nel territorio comunale di Poggio Renatico, non ha corso il rischio di vedersi menzionato nel Bilancio di Mandato 2014-2019 dell’amministrazione comunale di Ferrara, dove alle pagine 45-47, sotto la voce “Cosa abbiamo fatto”, si legge un elenco caratterizzato dalla collocazione geografica quale unica qualità ‘comunale’.
Nell’elenco compaiono:
– Nuovo impianto Epdm Versalis (Eni).
– Basell: avviata la nuova Ground Flare (torcia a terra).
– Yara: Progetto Energy.
– Nuovo stabilimento a Gaibanella delle Manifatture Berluti.
Tempio delle scarpe di lusso fatte a mano, il quarto nome, stimolante esempio ai primi tre a darsi da fare manualmente, già pungolati in tal senso dalla privazione dell’economica auto produzione di energia sostenuta a suo tempo dal Comune. Il dettaglio chiarisce come i criteri con cui a Ferrara si redigono i Bilanci di Mandato corrispondano a ricercatezze culturali di fondo.
E a proposito di cultura, marginalmente alla presentazione del Bilancio il sindaco ha riesumato la terminologia repubblichina, accusando di ‘ferrarizzare’ l’Italia chi vieta manomissioni ai beni monumentali. Ora i casi sono due. O il sindaco sa che l’originale ‘ferrarizzare’ del 1943 riguardava le auspicate repliche di un eccidio nella guerra civile, e la citazione sarebbe funzionale all’eleganza del suo pensiero. O non lo sa, e in tal caso sarebbe testimoniata una convergenza intellettuale che raccorda fra loro periodi lontani, confermando la fondatezza dei famosi corsi e ricorsi storici.
Ecco perché se il Coa fosse ubicato appena 3 km più ad est della posizione attuale (un niente, per il sistema che controlla lo spazio aereo del sud Europa), il nuovo Daccc Nato affiancato al Coa sarebbe inserito d’ufficio nel succitato elenco senza chiedere permessi a nessuno. Perciò il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica può tirare un sospiro di sollievo: venendo ad ispezionare la base, il sindaco eventualmente da incontrare sarebbe solo quello di Poggio Renatico.
Paolo Giardini