Cronaca
6 Aprile 2019
I familiari di Giuliano Catozzi aspettano la verità da tre anni e mezzo e sono pronti a rivolgersi al Tribunale civile di Ferrara

Morto a Cona per legionella, la famiglia chiede un’altra perizia

di Redazione | 2 min

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La vicenda giudiziaria che sta coinvolgendo i familiari di Giuliano Catozzi, i quali stanno chiedendo di sapere la verità sulla morte del loro caro avvenuta l’8 agosto 2015 all’ospedale di Cona per legionella, si arricchisce di un nuovo capitolo. Ad annunciarlo sono il Comitato delle Vittime della Pubblica Amministrazione e l’avvocato Vasco Sisti, che è pronto a rappresentare i familiari in ambito civile.

Occorre però fare un passo indietro. Catozzi viene ricoverato a Cona nel luglio 2015, dove resterà fino all’8 agosto, giorno nel quale morirà con sintomi di polmonite. Il 18 settembre dello stesso anno il pm della Procura di Ferrara Ciro Alberto Savino incarica il professor Massimo Montisci, direttore della medicina legale dell’Azienda ospedaliera di Padova, di redigere una consulenza tecnica medico-legale al fine di accertare le concause della morte.

Dopo una serie di contraddizioni e incongruenze  emerse dalla perizia – “il nome di Catozzi risulta sostituito” e ci si aspetta ancora che “Montisci restituisca i pezzi anatomici di Catozzi” spiega il presidente del Comitato Aldo Ferrante – gli stessi familiari querelano Montisci. Il sospetto è che Giuliano Catozzi abbia contratto a Cona la legionella che gli è stata fatale – “a metà luglio gli esami svolti non evidenziavano la patologia” informa Ferrante -, e da tre anni e mezzo la figlia Sabrina e il fratello Gianni aspettano di conoscere la verità assoluta.

Il prossimo passo, quindi, è affidato all’avvocato Sisti. “La perizia presenta errori macroscopici, si menziona un’altra persona, deceduta in un altro periodo e in un’altra zona con altre modalità” premette il legale, riferendosi al documento redatto da Montisci. Un nuovo fascicolo, quindi, sarà presto sul tavolo del Tribunale civile di Ferrara, affinché “venga nominato ad hoc un consulente medico legale che predisponga, rediga e stili una nuova perizia e che, finalmente, ci spieghi una volta per tutte per quale ragione il povero Giuliano Catozzi è morto” chiarisce Sisti.

E ancora: “Chiederemo che il consulente sia super partes, e che venga nominato fuori provincia, o addirittura da fuori Regione, perché sia finalmente scevro da ogni errore o disattenzione”. Dopo tre anni e mezzo è giunto il momento di “mettere punti fermi in una vicenda ancora troppo nebulosa”. 

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