Economia e Lavoro
5 Aprile 2019
Crescono export e produzione industriale, ma per le piccole imprese e il commercio la strada è in salita

Osservatorio economico: la ripresa a Ferrara ha il freno a mano tirato

di Redazione | 5 min

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Crescono valore aggiunto (vicino ai 7,9 miliardi di euro ma ancora lontano dai livelli precedenti alla crisi, quando si sono sfiorati i nove miliardi), esportazioni e produzione industriale, ma per l’economia ferrarese la ripresa ha il “freno a mano tirato”. Lo attestano i dati diffusi stamattina (giovedì 4 aprile) dall’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio con riferimento al 2018 e agli scenari previsionali del primo trimestre di quest’anno.

“Occorrono progressi decisi nella creazione di un ambiente più favorevole all’innovazione e all’attività d’impresa, va incentivata la partecipazione al mercato del lavoro, innalzata la qualità del capitale umano, aumentata l’efficienza dei servizi pubblici”. Queste le parole del presidente della Camera di commercio, Paolo Govoni, che ha aggiunto: “Il benessere delle famiglie dipende da numerosi fattori ma è cruciale la capacità di crescita dell’economia. Possono sostenerla investimenti pubblici, complementari a quelli privati, realizzati con rapidità ed efficienza nel quadro di un progressivo riequilibrio dei conti dello Stato. Ma, soprattutto, devono continuare a rivestire un ruolo centrale nell’azione di politica economica interventi volti a rafforzare e modernizzare la struttura produttiva, a renderla più dinamica e in grado di creare maggiori opportunità di lavoro”.

Secondo Govoni, “Anche se i risultati di nuovi interventi avranno bisogno di tempo per manifestarsi appieno, la loro attuazione potrà sostenere già nell’immediato la fiducia delle imprese e delle famiglie e, per questa via, la loro propensione a investire e a consumare”.

Export. Nel 2018 sono state esportate merci per quasi 2,6 miliardi di euro, valore che corrisponde ad una variazione tendenziale positiva del 5,5%. Si tratta del valore massimo del export in termini di euro correnti degli ultimi 20 anni. La crescita delle esportazioni ferraresi nel 2018 si è diffusa in quasi tutti i settori, con soli tre comparti che registrano contrazioni per poco più di 13 milioni di euro: prodotti della pesca, chimica e trattamento rifiuti. In territorio positivo, macchinari, prodotti chimici ed automotive, comparto che aumenta il proprio peso rispetto al 2017, superando i prodotti agricoli. Il contributo più rilevante sul risultato finale, per variazione e rappresentatività, è proprio quello dei mezzi di trasporto: pur con un’incidenza sull’export ferrarese di poco meno dell’11%, l’incremento annuo si è attestato sui 55 milioni di euro (il 40% della variazione totale). Crescono a due cifre le esportazioni negli Stati Uniti (+23%), sempre prima destinazione delle merci ferraresi all’estero, ma che hanno comunque subito una frenata rispetto all’andamento dei primi 9 mesi, quando si registrava un aumento del 42%. Continua ad aumentare a due cifre anche l’export verso la Francia (+13%), terzo nostro partner straniero. Nel 2018 le imprese ferraresi hanno esportato merce in Cina per un valore di 63,4 milioni di euro, a cui corrisponde un calo di oltre 36 milioni rispetto al 2017. Tengono il mercato indiano e il mercato russo nonostante la forte riduzione dei prodotti agricoli, compensata dalla crescita dei prodotti chimici e dei macchinari.

La Camera di Commercio di Ferrara

Manifatturiero. In termini di media annuale, risultano sempre migliori i dati riferiti alle imprese con più di 10 dipendenti, mentre rimangono negative le variazioni tendenziali, seppur per pochi decimali e allo stesso livello del 2017, degli indicatori riferiti alle imprese di minor dimensione, fatta eccezione per il fatturato estero.

Artigianato. L’artigianato manifatturiero cresce meno dell’intero settore, con un andamento migliore per le imprese che esportano (+2,8% rispetto al 2017). In 10 anni la consistenza delle imprese artigianali è calata di quasi 1.500 unità, corrispondenti ad un -14,6%, contro la riduzione comunque forte della totalità del -9,9%.

Commercio. Il commercio conferma le difficoltà degli scorsi trimestri. La media delle variazioni trimestrali delle vendite riferita all’anno risulta di poco più contenuta rispetto al 2017, passando dal -2,7% al -2,0%.

Costruzioni. Per il settore delle costruzioni il 2018 si è concluso con un trimestre che ha registrato segnali di recupero, con un volume d’affari in lieve miglioramento (+1,5%) rispetto al trimestre precedente (+0,7%) e un trend di nuovo positivo anche per l’artigianato.

Mercato Immobiliare. Nel 2018 il mercato immobiliare ha confermato il trend positivo evidenziato già dal 2015: il numero di transazioni del mercato residenziale ferrarese ha proseguito la risalita, con un’intensità maggiore rispetto all’ambito nazionale e al dato regionale.

Turismo. Rispetto al 2017, il numero di turisti è calato di circa 3.700 unità (in termini relativi si tratta di un -0,6%), con un ridimensionamento percentuale uguale sia del turismo nazionale, sia di quello straniero (-0,6%).

Imprese. Il saldo tra nuove imprese e cessazioni risulta molto simile all’anno precedente (-283, appena più grave di 3 unità), nonostante il livello più basso del numero di cancellazioni raggiunto dal 2007 (2.079). La frenata nelle uscite, tuttavia, non è stata sufficiente ad invertire il segno del saldo per via del ridotto numero di aperture, sempre in contrazione (1.796) e al minimo storico.

Popolazione. Al 1° gennaio 2019 si stima che la popolazione della provincia ammonti a 345,7 mila residenti, in calo rispetto allo scorso anno di circa 1.300 unità. Aumentano invece i residenti stranieri, che superano le 32mila unità e rappresentano il 9,4% della popolazione. Dopo un 2017 caratterizzato da un piccolo segnale di ripresa dei nati, nel 2018 tornano a calare scendendo sotto le 2.000 unità (non accadeva dal 1995), accompagnati da un consistente calo dei decessi, tornati al di sotto delle 4.800 unità.

Occupazione. Segnali contrastanti provengono dal mercato del lavoro. Secondo la rilevazione Istat sulle forze di lavoro a Ferrara, calano le persone in cerca di occupazione, passate da oltre 15mila a 14mila (lo scorso anno il calo era stato almeno doppio), mentre diminuiscono anche gli occupati. In un anno si sarebbero persi circa 2.500 occupati, con un tasso di occupazione in calo (66,8%), in particolare per quanto riguarda la componente femminile. Il tasso di disoccupazione continua a diminuire, confermando il valore a una cifra (9,1%), inferiore al dato medio dell’Italia (10,6%). Rimane invece superiore al 10% la disoccupazione femminile, diminuita in un anno di 1,2 punti, quando la maschile ha recuperato qualche punto decimale. Come lo scorso anno, al contrario di quanto accade in Italia e in regione, a Ferrara città, il tasso di disoccupazione giovanile della prima fascia (15-24 anni) è cresciuto, passando dal 34,7% del 2017 al 36,5%, superando il dato medio italiano (32,2%), mentre due anni fa era calato di quasi 10 punti percentuali.

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