di Simone Pesci

Evidenziare tutti gli aspetti negativi della disparità di genere nel mondo del lavoro, per portarli innanzitutto all’attenzione dell’opinione pubblica e, soprattutto, per iniziare a lavorare su come risolvere delle questioni che, secondo Francesca Battista di Cgil Ferrara, sono dei limiti “per la società intera”.

“Lavori di genere: che genere di politica?” è il titolo dell’incontro che lunedì 8 aprile, dalle 9.30 alle 14, riempirà la caffetteria del Castello Estense, dove sono attesi personaggi del calibro di Linda Laura Sabbadini, esperta di statistica sociale, e dell’ex segretaria nazionale della Cgil Susanna Camusso.

La giornata inizierà però con con le relazioni di Francesca Battista e di Giuliano Guietti, presidente dell’Ires Emilia-Romagna, il quale fornirà un quadro completo sulla situazione regionale, e provinciale, tramite una serie di dati che fotograferanno l’andamento del lavoro e della disparità di genere. Prima di lasciare spazio a Sabbadini e Camusso, intervistate dalla segretaria dell’associazione nazionale Giulia Mara Cinquepalmi, chiuderà la prima parte il segretario generale della Cgil di Ferrara Cristiano Zagatti. Ad Annalisa Felletti, coordinamento confederale politiche di genere, il compito di coordinare i vari interventi.

“Vogliamo assumere come priorità la contrattazione di genere” asserisce Francesca Battista, che lancia quello che è il reale intento del sindacato di piazza Verdi: “Il nostro obiettivo è arrivare a costruire una piattaforma territoriale sulla contrattazione di genere. Quindi darci priorità sulle quali lavorare, per arrivare a fare proposte unitarie da portare avanti con le controparti”.

Si preannuncia quindi una giornata nella quale si parlerà a 360 gradi di lavoro, con tutte le dinamiche, e le problematiche, che susseguono. “La differenza di genere è circa il 30% a livello nazionale, stiamo facendo meglio noi?” è la domanda che pone quasi in tono provocatorio Zagatti, segretario di un ente che “vuole essere coerente e conseguente”, nel senso che se “c’è un problema non è sufficiente leggerlo o guardarlo: o il sindacato è in grado di determinare un cambiamento, o rischiamo di diventare un soggetto autoreferenziale”.

Non è casuale nemmeno la data scelta per l’evento, a un mese esatto dall’otto marzo, e “l’otto maggio presenteremo l’osservatorio socio-economico dell’Ires provinciale” anticipa Zagatti. Infatti, il messaggio che vuole lanciare la Cgil, in maniera nemmeno troppo velata, è che l’otto marzo è tutti i giorni.