di Martin Miraglia
Il sindaco di Mesola Gianni Padovani ha rassegnato le sue dimissioni a mezzogiorno di mercoledì con una lettera fatta protocollare e spedita al prefetto pochi giorni dopo il fallimento nell’approvazione del bilancio di previsione da parte del consiglio comunale — dove da tempo maggioranza e opposizione a seguito di alcune defezioni si equivalgono — nella seduta del 28 marzo.
Padovani, che ha annunciato la sua scelta appena un’ora dopo aver avviato l’iter dimissionario con una conferenza stampa al Castello Estense, cita come punto di rottura proprio il bilancio perché questo conteneva al suo interno anche i 70mila euro previsti dal decreto Sicurezza a favore delle infrastrutture comunali che verrebbero invece persi nel caso il bilancio non venga approvato entro il 15 maggio.
“Prima del consiglio”, ha spiegato Padovani, “avevo inviato un atto chiedendo un senso civico per non perdere i 70mila euro e altri servizi, come ad esempio i campi estivi che ora non riusciamo più a erogare. Vassalli, che non era nemmeno stato eletto, e Gatti si muovono per scelte politiche che non condivido interrompendo il lavoro di un amministrazione che aveva vinto con il 57% con un pugno di voti. A questo punto mi dimetto e lascio che il bilancio venga approvato dal commissario: abbiamo sempre lavorato, ma quando vedo che la mia presenza può dare fastidio all’ente e di conseguenza ai cittadini me ne vado”.
L’iter dimissionario comincia quindi oggi, con il protocollo della sua lettera di dimissioni e il suo inoltro al prefetto. “In considerazione dell’uscita di due consiglieri dal gruppo di maggioranza all’opposizione si verifica l’impossibilità di poter approvare il bilancio preventivo per il 2019 (…)”, si legge nella missiva inviata da Padovani, “con la presente intende presentare le dimissioni a far data da oggi 3 aprile 2019”.
Il 9 aprile sarà l’ora del bilancio di mandato del sindaco — che continuerà per 20 giorni a svolgere le funzioni per l’ordinaria amministrazione prima dell’arrivo del commissario — nel corso di una serata nella sala della cultura che inizierà alle 21, poi il 10 sarà convocato il consiglio comunale per la comunicazione formale della volontà di dimettersi.
Padovani decadrà quindi, insieme al consiglio comunale, il 23 aprile. “Per otto giorni hanno voluto creare problemi, quando bastavano anche solamente delle astensioni visto che la nuova amministrazione potrà modificare il bilancio come vuole”, ha concluso Padovani all’indirizzo dei suoi ex consiglieri citando la questione dell’attività della consigliatura che comunque, a partire dai 45 giorni prima del voto (e quindi dall’11 aprile), si riduce ai soli atti urgenti e improrogabili.
Padovani, comunque, ha in programma di ricandidarsi alle elezioni amministrative di Mesola, che non verranno investite in alcun modo da queste dimissioni.
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