Eventi e cultura
2 Aprile 2019
Grande successo per il festival dedicato alla fotografia e alla riscoperta dei luoghi inaccessibili in città che verrà riproposto nel prossimo week end

“Riaperture” col botto, oltre 1.500 presenze

di Redazione | 2 min

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di Clelia Antolini

Più di 1500 presenze per il primo weekend di Riaperture a Ferrara, il festival dedicato alla fotografia e alla riscoperta dei luoghi inaccessibili in città. Protagonista assoluta la Caserma Pozzuolo del Friuli, assieme alla sua Cavallerizza, inagibile dagli anni Novanta.

A impreziosire gli affascinanti e impolverati spazi della Caserma, la mostra fotografica di Fabio Sgroio, Elinor Carucci, Eugenio Grosso e Zoe Paterniani. Cinque mostre legate dal filo conduttore del festival, il futuro: dal focus di Cito sul muro d’Israele, uno dei tanti muri che caratterizzano la nostra epoca, passando per la visione di Grosso della sconosciuta società curda, con le sue antitesi e le sue forze, fino allo stato di eccezione, quello in cui la democrazia viene messa da parte in nome della risoluzione di una grossa crisi sociale, immortalato da Sgroi; dall’intimità della famiglia e della maternità di Elinor Carucci, al ritratto interattivo del rapporto tra cultura occidentale e islamica della Paterniani. La Caserma si rivela lo sfondo perfetto per le esposizioni fotografiche, con grandi sale dal fascino misterioso e i suoi preziosi dettagli nascosti.

Acclamati anche i grandi formati di Claudia Gori, all’interno della suggestiva e imponente Cavallerizza, che con Le Sentinelle definisce i tratti di una società troppo esposta alla tecnologia, con più di un 3% di popolazione mondiale affetto da ipersensibilità ai campi elettromagnetici (elettrosensibilità Ehs).

Rivive anche Palazzo Prosperi-Sacrati con la mostra di Simon Lehner che riprende la sfera intima, familiare e sentimentale, dagli occhi di un ragazzo. Mattia Balsamini ed Ettore Moni esposti a Palazzo Massari che riapre per la seconda volta con il festival.

Novità anche quella della Salumaia dell’Hotel Duchessa Isabella che, con il suo sapore antico, ospita la mostra di Tania Franco Klein: una notevole e organica antitesi quella tra i sex robot, ritratti nella ‘loro quotidianità’ dall’artista, e lo spazio bucolico nascosto nel giardino dell’hotel.

Tra le mostre anche Claudio Mayorana in via Garibaldi, al civico 3, Marika Puicher alla Factory Grisù dove è collocato anche il progetto Venezia e le grandi navi di Gianni Berengo Gardin, illustre ospite dell’edizione 2019.

Un programma ricchissimo che verrà riproposto al pubblico 5, 6 e 7 aprile. Il biglietto è acquistabile online a 13 euro o presso la Caserma Pozzuolo del Friuli e la Factory Grisù, nei giorni dell’evento, a 15 euro. Sono previste riduzioni.

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