Politica
24 Marzo 2019
Bignami e Fabbri tagliano il nastro in via Boccacanale di Santo Stefano. Il deputato forzista: "Non possiamo pensare che chi ha causato i problemi ora abbia l'arroganza di pensare di avere la soluzione, ma la partita non è chiusa"

FI inaugura la sede elettorale: “Modonesi non è la soluzione ma parte del problema”

di Redazione | 3 min

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Parole forti quelle del candidato sindaco del centrosinistra che, fiancheggiato da tutti i consiglieri di opposizione e dalla candidata Elajda Kasa, attacca il sindaco Alan Fabbri e tutta la maggioranza non solo per la cartellonistica presente in tutta la città, quanto per l'utilizzo del fondo di riserva per finanziare attività per le quali non capisce il criterio di urgenza applicato

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di Martin Miraglia

È nata ufficialmente sabato mattina la sede elettorale in pieno centro di Forza Italia in vista della tornata amministrativa che gli alleati berlusconiani di Alan Fabbri non esitano a bollare come ‘non scontata’ e per la quale quindi servirà ogni sforzo contro il nemico individuato nel ‘comunismo’, come citato a più riprese dal deputato forzista Galeazzo Bignami.

“Questa alleanza che portiamo avanti da tempo si sta consolidando sempre di più”, afferma Alan Fabbri inaugurando lo stanzone di via Boccacanale di Santo Stefano. “E Forza Italia si sta ponendo bene e con una lista competitiva con persone nuove e giovani”. “Cercherò di fare il possibile per liberare Ferrara da un giogo politico che dura ormai da settant’anni: quella che c’è stata non è soltanto una gestione politica ma familiare, che ha premiato sempre i soliti ed è andata contro tutta la città”, ha aggiunto Fabbri per il quale poi “se avremo la fortuna di amministrare questo territorio sarò il sindaco di tutti a prescindere da chi mi avrà votato o meno. È importante far capire a tutti che siamo diversi, non chiuderemo le porte in faccia a nessuno, anzi cercheremo di collaborare con tutte le realtà in una logica meritocratica che premi effettivamente le idee e non le amicizie”.

Il candidato del centrodestra poi dice di rifiutare di ascoltare “gli attacchi denigratori che già fanno verso di noi e che non andranno che a peggiorare. Ma Andreotti diceva che il potere logora chi non ce l’ha, io dico che logora chi non ce l’ha più. Noi faremo un patto democratico con i cittadini: loro ci danno fiducia con il voto, noi garantiamo lealt, perché possono attaccarci su tutto ma non sui nostri valori, perché non si possono comprare e sono legati al lavoro, alle infrastrutture, alla lotta all’immigrazione clandestina che ha reso insicura questa città checché ne dicano gli altri candidati. Il servizio di Striscia rende la situazione, ma Ferrara vale di più e dobbiamo lavorare, perché il degrado sta arrivando anche in centro. Il problema della sicurezza c’è, non è questione di percezioni, ma se avessero avuto a cuore il grido delle persone avrebbero cominciato a lavorare molto prima”.

Più tranchant è invece Galeazzo Bignami, ferrarese per metà — lo era il padre — e con una lunga carriera nell’elettorato passivo (ora è deputato, prima sedeva sui banchi dell’opposizione in consiglio regionale): “Modonesi non è parte della soluzione, è parte del problema: non possiamo pretendere che chi è causa dei problemi fino ad oggi abbia anche l’arroganza intellettuale di venirci a dire come risolverli”, dice in prima battuta.

“I ferraresi – aggiunge – il 26 maggio presenteranno il conto e lasceranno lavorare chi ha le soluzioni e non ha mai fatto parte di un sistema consociativo e di potere che è una delle più grandi incrostazioni che esista in Emilia-Romagna: sarebbe ora di cambiare aria. Credo nel valore dell’alternanza, a Ferrara non c’è stata e credo sia la dimostrazione di come si possa vivere in modo decoroso non grazie al Pd ma nonostante il Pd”. “Se Ferrara è ancora una delle elite emiliano-romagnole e non solo non è grazie a chi ora promette di togliere l’Imu nonostante una delle tassazioni più alte in regione, ma grazie a chi ha saputo tenere alto il nome della città e ora vuole cambiare le cose”, ha concluso Bignami che infine mette in guardia gli elettori: “Non abbiamo ancora vinto, mettetevi nei panni di un uomo di 45 anni che non ha mai fatto nulla in vita sua e ora dovrebbe cercarsi un lavoro: anche i conigli quando sono all’angolo mordono, e questi sono brutte bestie e ci faranno vedere i sorci rossi. Sarà una partita durissima e abbiamo il dovere di correre fino in fondo, saranno 60 giorni molto lunghi”.

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