“Il primo consiglio comunale lo organizzeremo nel cuore della zona Gad, perchè noi siamo dalla parte dei cittadini e non ci nascondiamo: risaneremo l’intero quartiere perchè nessuno deve essere lasciato indietro. Non è più possibile accettare che si parli di Ferrara, a livello nazionale, per la criminalità, lo spaccio di droga e per i pusher che invadono le nostre strade”.
Così Alan Fabbri, candidato a sindaco di Ferrara per il centrodestra, dopo il servizio di Vittorio Brumotti per Striscia la Notizia che ha riportato l’attenzione sulla la grave situazione dello spaccio a Ferrara, annuncia le azioni che la nuova giunta metterà in campo, se sarà eletta alla guida della città.
“Se i cittadini ci sosterranno con il loro voto – garantisce Fabbri – le cose cambieranno, perchè non è più tollerabile che la nostra splendida città venga ricordata per la criminalità diffusa e per i pusher che invadono, in particolare, la zona stazione e la Gad a qualsiasi ora del giorno e della notte”.
“L’amministrazione – spiega il candidato – sarà costantemente a fianco delle forze dell’ordine nella loro azione di contrasto alla criminalità. Creeremo le condizioni pratiche affinchè la polizia locale possa davvero collaborare con le altre forze dell’ordine in modo coordinato ed efficace e, per fare questo formeremo gli agenti e li doteremo di strumenti e armi adeguate ai compiti che dovranno svolgere”. Inoltre “aumenteremo l’illuminazione e la videosorveglianza in tutte le zone a rischio e studieremo un piano urbanistico di riqualificazione completa del quartiere Gad e stazione, che deve tornare ad essere dei ferraresi”.
Per questo “il primo consiglio comunale, quello di insediamento, lo organizzeremo nel cuore della zona Gad, in modo che tutti possano partecipare, perchè noi siamo dalla parte dei cittadini e non ci nascondiamo, come ha fatto fino ad oggi questa amministrazione”, rimarca ancora Fabbri. “Non ci sentirete mai parlare di percezione sbagliata davanti a fenomeni di criminalità, risaneremo le aree degradate di tutto il territorio perchè non si può più stare a guardare – conclude Fabbri – e nessuno deve essere lasciato indietro”.
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