Eventi e cultura
12 Marzo 2019
L’obiettivo della rassegna, che ha chiuso l'ultima edizione con 3.300 presenze, è di riaccendere l’attenzione su luoghi pubblici o privati attualmente non in uso

Torna Riaperture: il festival di fotografia per riscoprire la Ferrara nascosta

di Redazione | 4 min

Leggi anche

Al via i lavori del nuovo asilo nido a Quartesana

Posata la prima pietra del futuro asilo nido di Quartesana. Si tratta di un nuovo spazio nella frazione di Ferrara, in via Tono Zancanaro, che sarà dedicato all'educazione e alla cura della prima infanzia

Riaprire con la forza delle immagini gli spazi chiusi di una città: Ferrara è pronta a ospitare la terza edizione di ‘Riaperture’, il festival di fotografia in programma dal 29 al 31 marzo e dal 5 al 7 aprile. Autori da tutto il mondo, incontri e presentazioni, proiezioni e workshop, per una formula confermata dopo il successo nel 2018 con 3200 presenze, e che presenta diverse novità, tra i luoghi riaperti e gli autori in mostra a Ferrara.

Il tema della terza edizione è il ‘Futuro’, che sarà sviscerato in molteplici direzioni grazie alle storie di autori nazionali e internazionali. Saranno presenti in mostra al festival Gianni Berengo Gardin, Francesco Cito, Elinor Carucci, Simon Lehner, Claudia Gori, Mattia Balsamini, Fabio Sgroi, Eugenio Grosso, Tania Franco Klein, Ettore Moni, Claudio Majorana, Zoe Paterniani, Marika Puicher e Giovanni Cocco. Annichilito da prospettive curve su sé stesse, riposto in un asintoto irraggiungibile, ignorato da una realtà concentrata solo su ciò che è, atrofizzato da una narrazione contemporanea dove “il peggio” deve ancora venire, Riaperture ha scelto di (ri)portare al centro della scena il tempo che deve ancora arrivare. Il futuro è la promessa che la fotografia non può mantenere per definizione: per limiti congeniti, perché le immagini colgono l’istante, lo congelano, fissano il tempo per renderlo infinito. Un nodo paradossale che la terza edizione di Riaperture vuole sciogliere: per liberare la fotografia dai suoi confini spazio-temporali, per farla diventare liquida, in divenire. Elettrica. Futura.

Riaperture unisce l’indagine fotografica alla rigenerazione urbana, portando le immagini di artisti dalla portata internazionale e giovani ma già significativi autori in luoghi della città attualmente non in uso. Riaprire gli spazi della città e gli occhi di chi osserva la realtà, attraverso la fotografia, è l’obiettivo della rassegna fotografica. Due weekend che trasformeranno ancora una volta Ferrara in un collettivo laboratorio fotografico, grazie al ricco programma che comprende, oltre alle mostre, concorso, workshop, letture portfolio, visite guidate, talk, presentazioni, proiezioni, reading, dj set e laboratori per bambini.

L’obiettivo di Riaperture è di riaccendere l’attenzione su luoghi pubblici o privati attualmente non in uso, per portare loro nuova energia. Rispetto alla seconda edizione, tra i luoghi ci sono conferme ma anche significative novità. La manifestazione sarà dislocata a Factory Grisù, ex caserma dei Vigili del Fuoco ora consorzio di imprese innovative e oggetto di un percorso di rigenerazione, a Palazzo Prosperi Sacrati, uno degli edifici storici più belli della Ferrara estense, situato al centro dell’Addizione Erculea e chiuso da anni. Riaperture riaprirà ancora una volta, la seconda dopo il terremoto del 2012, Palazzo Massari, storico edifici ferrarese in fase di restauro, che quest’anno potrà essere visitabile anche all’interno senza impalcature. Altri luoghi del festival saranno la “Salumaia” dell’Hotel Duchessa Isabella, uno spazio solitamente inaccessibile ai clienti dell’albergo, e il negozio di via Garibaldi 3, attualmente chiuso, come simbolo per le attività commerciali del centro storico da riqualificare. Pochi giorni prima del via al festival sarà annunciata l’ultima sede espositiva, una vera prima volta sia per cittadini ferraresi che per i turisti. Tutti i luoghi del festival saranno accessibili anche alle persone con disabilità.

Riaperture Photofestival Ferrara 2019 indaga il futuro, e per iniziare il suo viaggio parte da 10 anni fa prima, con ‘Displacement’, il progetto di Giovanni Cocco e Caterina Serra che indaga le conseguenze sugli abitanti de L’Aquila dopo il terremoto del 6 aprile 2009. La mostra sarà allestita ‘a cielo aperto’, sospesa lungo l’intera via Mazzini e visitabile quindi gratuitamente. ‘Displacement’ è l’anteprima di Riaperture, verrà infatti inaugurata sabato 16 marzo, alle ore 16.30, con la presentazione alla libreria IBS+Libraccio, e proseguirà fino al 28 aprile. Una produzione di Riaperture, con il sostegno del Comune di Ferrara, i Commercianti di via Mazzini, Coop Alleanza 3.0 e IBS+Libraccio. Il programma completo del festival, che verrà presentato nei prossimi giorni, proporrà presentazioni con gli autori ma non solo, saranno presenti anche iniziative editoriali e progetti paralleli. Dal 29 al 31 marzo e dal 5 al 7 aprile la fotografia riaccende la luce su quella Ferrara che non si vede in cartolina o sui libri di storia: la Ferrara dell’ex caserme dei pompieri, dei palazzi rinascimentali o di antiche dimore, dei negozi chiusi, di spazi in ristrutturazione.

Quella Ferrara brulicante vita (passata o futura) che, fosse anche solo per sei giorni, tornerà a illuminarsi proprio grazie alla fotografia. Il festival Riaperture è fatto per chi «non vuole lasciarsi stare, dietro o davanti alla macchina fotografica» dice il direttore Giacomo Brini, «e risponde alla necessità di guardare alla realtà che ci circonda, sia locale che globale, con occhi nuovi». Sei giorni di storie da tutto il mondo e da tutti i tempi, con diciassette mostre, otto luoghi e un programma parallelo di incontri e presentazioni, proiezioni e laboratori didattici, e altro ancora: “Per non avere più paura del futuro, ed entrarci dentro con mani, piedi, occhi, cuore”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com