La Spal 1963-1964 al Mazza (Wikipedia/Public domain)
di Davide Soattin
A San Siro, il ruolino di marcia della Spal contro l’Inter parla di sedici sconfitte, zero vittorie e due pareggi. Di questi – più che altro per il prestigio e il valore che assunse quest’impresa – indelebile nei libri di storia biancazzurra rimane quello del 23 febbraio 1964, con gli uomini di Blason che fermarono sul pari la Grande Inter allenata da Herrera.
Già, proprio quella Grande Inter che avrebbe dominato l’intero decennio sportivo – dal 1962 al 1966 – conquistando tre volte lo scudetto e per due volte consecutive la Coppa dei Campioni e quella Intercontinentale, rimanendo così una delle formazioni più vincenti e gloriose del calcio di casa nostra.
A Milano, tra nerazzurri e ferraresi finì zero a zero. Merito dell’intelligenza e della verve difensiva di Bozzao e compagni, bravi a proteggere la porta di Patregnani e a limitare la manovra offensiva di top-player dal calibro di Jair, Mazzola e Corso, specialista con il suo sinistro del tiro a foglia morta che improvvisamente cambiava la propria traiettoria e beffava a effetto il portiere avversario.
Il finale di stagione però fu totalmente diverso per le due squadre, anche se entrambe andarono incontro a un fallimento sportivo. L’Inter concluse il campionato a pari punti con il Bologna di Bulgarelli, ma lo spareggio non sorrise ai milanesi, che persero 2 a 0 e lasciarono lo scudetto ai rossoblù. Dal canto suo, la Spal terminò al diciassettesimo posto e – dopo tredici primavere in Serie A – retrocesse in Serie B con Bari e Modena.
Internazionale-Spal 0-0 (0-0)
Internazionale: Sarti, Burgnich, Facchetti, Landini, Guarneri, Picchi, Jair, Mazzola, Di Giacomo, Szymaniak, Corso. All.: Helenio Herrera.
Spal: Patregnani, Fochesato, Bozzao, Muccini, Cervato, Riva, De Bernardi, Massei, Bui, Bulli, Crippa. All.: Giacomo Blason.
Arbitro: D’Agostini di Roma.
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