Poggio Renatico
7 Marzo 2019
Gabellini prende il posto del generale Antonio Conserva che dopo due anni di servizio torna a Roma: "Comincia un affascinante viaggio insieme"

Cambio della guardia al Coa, alla guida della base Claudio Gabellini

di Redazione | 4 min

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di Martin Miraglia

Si è insediato mercoledì mattina come comandante del Coa di Poggio Renatico e del Daccc della Nato il generale di divisione aerea Claudio Gabellini, che prende il posto dopo del suo omologo Antonio Conserva il quale, dopo due anni di servizio, tornerà a Roma come capo uffigio generale del servizio pianificazione e programmazione bilancio allo Stato Maggiore della Difesa.

“Raccolgo questa sfida tanto impegnativa quanto stimolante con entusiasmo ed umiltà; la affronterò con tutte le mie energie, forte della professionalità, della dedizione e della competenza del personale del Coa e del Daccc, con cui inizio oggi un’altra entusiasmante pagina della mia vita aeronautica. non avrei potuto sperare in un incarico migliore, dato il mio background, di quello che sto assumendo oggi, ossia quello di un comando votato all’operatività più pura, quella che riflette al meglio i valori della nostra forza armata al servizio del paese, 24 ore al giorno e 365 giorni all’anno”, ha dichiarato Gabellini durante la cerimonia di avvicendamento che ha marcato la fine del suo servizio di Capo di Stato Maggiore dell’Aircom, il quartier generale del comando aereo alleato, a Ramstein in Germania.

Gabellini, pilota militare che ha al suo attivo oltre 2700 ore di volo principalmente sui Tornado, arriva a Poggio Renatico dopo essere stato il primo italiano alla guida dell’Aircom dalla sua costituzione nel 1974 e dopo aver comandato negli anni precedenti il comando delle forze da combattimento dell’Aeronautica Militare a Milano.

“Oggi ho come la sensazione di tornare a casa”, ha aggiunto Gabellini parlando davanti alle autorità accorse in base — tra le quali figurano il prefetto, i sindaci del territorio e altri rappresentanti degli apparati statali e delle associazioni —, al suo predecessore e al generale di squadra aerea Fernando Giancotti, “cominciando un affascinante viaggio insieme nel quale le impronte che sapremo lasciare lungo il percorso saranno altrettanto importanti della destinazione da raggiungere”.

“La sicurezza del Paese non è retorica ma una grande responsabilità. La Squadra Aerea ha contribuito negli anni alla continua promozione della crescita professionale e organizzativa delle sue componenti, a fronte di sfide sempre più dinamiche e complesse. La Squadra Aerea e l’Aeronautica tutta è, adesso più che mai, in continua trasformazione verso un approccio operativo più agile e sistemico. In tale ambito, il Comando Operazioni Aeree, attraverso la leadership attenta e appassionata del generale Conserva e l’opera di tutto il personale, ha svolto e svolge un ruolo importantissimo”, è stato invece il commento del generale Giancotti.

Parole di elogio agli uomini della base aerea di Poggio Renatico arrivano infine anche dal comandante uscente, il generale Antonio Conserva. Lui, “nel lasciare il comando dopo quasi due anni d’intensa attività operativa ed esercitativa” rivolge il primo pensiero “agli uomini e alle donne impegnati quotidianamente nella difesa dei cieli nazionali e dell’alleanza atlantica, e ai contingenti nazionali rischierati all’estero che garantiscono la pace e la sicurezza internazionale nelle aree di crisi in medio oriente, in Afghanistan e in nord Africa”.

“Avevo la distinta percezione della complessità del compito affidatomi e delle precise responsabilità derivanti, ma mi mancava la piena consapevolezza che avrei avuto a mia disposizione una compagine di militari entusiasti e preparati capaci di superare qualsiasi sfida”, ricorda poi Conserva citando i suoi primi giorni dopo l’assunzione del comando nel 2017, e “nel percorso di comando di questi due anni infatti abbiamo affrontato insieme una vera trasformazione capacitiva della forza armata e della squadra aerea. La guida del Capo di Stato Maggiore verso un Aeronautica 4.0 si è tradotta nel piano Squadra 4.0, la più importante opera di rinnovamento del Comando Squadra Aerea dell’ultimo decennio. Nuove modalità di lavoro a matrice sistemica e nuovi strumenti informatici evoluti ci hanno consentito di condividere le informazioni e il saper fare di tutta l’Aeronautica, moltiplicando la capacità della Squadra Aerea di generare effetti e produrre benefici. In questo processo ritengo che il Comando Operazioni Aeree sia stato una delle punte di diamante, grazie allo sforzo di tutte le sue articolazioni qui schierate”.

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