(archivio)

di Davide Soattin

Tornare al calcio giocato, dopo il pomeriggio surreale contro la Sampdoria, è l’imperativo che accompagna il momento in casa Spal. Lo è per la tifoseria, che ha l’obbligo morale di stare vicina alla squadra in questo periodo cruciale del campionato, lo è per Antenucci e compagni, che necessariamente dovranno liberarsi di tutte quelle tossine negative e iniziare a ragionare già in ottica Inter.

Un lavoro di gambe, e soprattutto di testa, a cui i biancazzurri si sono sottoposti con il primo allenamento settimanale a porte aperte di ieri pomeriggio – martedì 5 marzo – al centro sportivo di via Copparo, davanti a circa un centinaio di tifosi che avrebbero potuto approfittare di un gradevole clima primaverile per seguire da vicino l’avvicinamento degli estensi al match di San Siro, se non fosse che – per una seduta video di notevole lunghezza decisa da mister Semplici – sul terreno del G.B. Fabbri nessuno abbia messo piede almeno fino alle 17.

Un’attesa infinita e snervante che ha visto numerosi appassionati lasciare anzitempo la tribunetta a bordocampo, costretti a malincuore ad alzare bandiera bianca. Poi, alla soglia delle due ore di ritardo, la Spal è scesa in campo alla spicciolata per la gioia dei più temerari. Prima i portieri con Viviano in testa, poi la squadra al completo dopo una mezz’ora di attivazione muscolare in palestra.

Notizia di giornata è stata la presenza di Manuel Lazzari, che alle prese con il problema al bicipite femorale, ha parzialmente lavorato con i compagni e in seguito si è sottoposto ad un programma di allenamento differenziato dal resto del gruppo. Difficile comunque vederlo in campo contro i nerazzurri. La sensazione è che lo staff medico preferisca valutare per bene le sue condizioni prima del definitivo rientro, che potrebbe essere fissato prima della fine di marzo.