Attualità
22 Febbraio 2019
Parroci e conoscenti hanno ricordato l'impegno sociale di Santini, "nel segno della dottrina sociale della Chiesa"

Una folla commossa al funerale di Santini: “Un vero dirigente cristiano”

di Redazione | 2 min

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foto di Alessandro Castaldi

“Chi era Alfredo Santini? Un vero dirigente cristiano”. La definizione data dall’amico Paolo Bruni al termine del funerale di Alfredo Santini rende alla perfezione il sentimento delle quasi 300 persone presenti durante la funzione religiosa nella chiesa di Santa Caterina Vegri, dove parenti, amici, colleghi e compagni della parrocchia si sono riuniti a dare l’ultimo saluto allo storico presidente della Carife, un ruolo che ha ricoperto dal 1998 al 2010.

E nel ricordo che gli ha dedicato don Massimo Manservigi il lavoro e la vita privata si sono spesso incrociati e allacciati, tracciando il ritratto di un uomo che ha “tracciato la vita sociale ed economica della sua città per decenni” cercando al contempo di applicare in tutti gli aspetti della sua esistenza quella “dottrina sociale della Chiesa” di cui Santini è sempre stato un sostenitore, al punto di impegnarsi in prima persona in iniziative sociali e culturali, oltre che nel creare un ‘ponte’ tra Chiesa e società civile come avvenne nel 1990 con l’organizzazione della visita di papa Giovanni Paolo II a Ferrara.

Un impegno che secondo don Manservigi è continuato anche dopo la sua uscita da Carife nei colloqui e negli incontri a Casa Cini e nella Ucid, l’Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti: “E in quei momenti sentiva ancora viva la possibilità di incidere sul dibattito pubblico e di promuovere i valori della dottrina cristiana”.

Numerose le personalità pubbliche presenti nella chiesa di Santa Caterina Vegri: dal sindaco Tiziano Tagliani all’ex presidente della provincia Giorgio Dall’Acqua, passando per il cavaliere Bruni che descrive l’amico scomparso come “una di quelle persone purtroppo in via di estinzione, quegli uomini che difficilmente nascono ancora nella società moderna. Era dotato di autorevolezza ma allo stesso tempo umanità, di senso del dovere e di altruismo. Ricordo le tante volte in cui incontrandolo si premurava di segnalarmi una persona che stava affrontando problemi e difficoltà, pensando già a quello che potevamo fare per aiutarla. È stato un vero dirigente cristiano”.

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