“Continuano i disordini in zona Gad e continueranno sempre finché avremo un sindaco che li associa a presunte tensioni causate dal recente decreto sicurezza e un candidato sindaco, assessore alla sicurezza, che celebra il ‘mesiversario’ senza incidenti come un successo dell’amministrazione”.
È sferzante l’intervento del consigliere comunale Lorenzo Marcucci (M5S) che, dopo i disordini scoppiati sabato sera in zona Gad, presenta un’interpellanza per chiedere controlli della polizia municipale sui bivacchi all’interno dei giardini del Grattacielo.
Il pentastellato imputa la causa principale dell’attuale tensione alla “mala gestione negli anni passati di una situazione ormai fuori controllo”, ricordando come “nel 2012 il sindaco si sentì in dovere di smentire l’allora questore sulla pericolosità della situazione”.
“Il problema dell’immigrazione è sicuramente di portata nazionale, ma se a Ferrara esiste un quartiere in queste condizioni le colpe vanno prima di tutto cercate nella gestione locale – ribadisce Marcucci -. Nel voler contrastare con feste e manifestazioni un problema di pubblica sicurezza, e dimenticando che la qualifica di agenti di pubblica sicurezza può essere attribuita anche ai vigili urbani, e che in altre realtà a noi vicine gli permette di intervenire in modo sicuramente più concreto che a Ferrara”.
“Le persone che erano in rivolta l’altra sera bivaccano nei giardini del grattacielo, pur non abitandovi, da sempre – riferisce Marcucci -. In quanto persone ‘pericolose o sospette’ (art. 4 del Tulps) mi aspetterei che la polizia locale avesse coscienza almeno di chi erano, alleggerendo i già pochi ed oberati uomini della polizia di Stato dal rivedere immagini e interrogare testimoni”.
“È stato fatto questo controllo nei mesi passati? E se non è stato fatto, perché riempirsi la bocca del quarto turno della polizia locale, se poi non si ha la volontà, tutta politica, di usare al meglio nemmeno i primi tre?” sono le domande contenute nell’interpellanza di Marcucci, che chiude: “I cittadini ormai non credono più a queste promesse elettorali, almeno non li si prenda in giro a poche settimane dal voto”.
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