(foto di Alessandro Castaldi)

di Serena Vezzani

Cento. È stato un tiepido sole primaverile a salutare la seconda giornata del Carnevale di Cento: dopo il corteo d’apertura delle auto d’epoca Topolino, il carnevale centese gemellato con Rio de Janeiro ha visto salire sul suo palco Irama, astro nascente della musica italiana, già vincitore di Amici di Maria nel 2017 e settimo classificato all’ultimo Festival di Sanremo.

Affiancato dal patron Ivano Manservisi, dalle esplosive ballerine brasiliane del gruppo Ipenema Show Do Brasil, da Duilio Pizzocchi, Emanuela Iaquinta e Patrizia Po, Irama ha intrattenuto una gremita ed entusiasta piazza Guercino con alcuni dei suoi brani più celebri, tra cui il tormentone dell’estate 2018 “Nera”, “Che ne sai”, “Bella e rovinata” e, direttamente da Sanremo, “La ragazza con il cuore di latta”, è stato con un saluto caloroso che ha salutato la folla: “È bello essere qua: vedere come la musica unisce le persone è la soddisfazione più grande”.

Dal tappeto rosso del palco centese, Irama sarà poi protagonista del Giovani per sempre Tour: “Non vedo l’ora di iniziare” ha dichiarato. Tra i progetti futuri? “Isolarmi dal mondo, incidere un disco e continuare a fare musica: non c’è niente che voglia di più”.

Non solo Irama, ma anche balli sfrenati e divertimento, con l’esibizione del gruppo Lady Spartanes Majorette, con il ritmo scandito sul palcoscenico da Giulia Regain, Dj e producer di fama internazionale, affiancata dal duo Satin girls, ma soprattutto con la sfilata dei carri allegorici: ad aprire la manifestazione per primo, superando la strettoia di piazza Guercino, il satirico “Banco tira tutto” de I ragazzi del Guercino, un carro-denuncia della crisi sociale del gioco d’azzardo, che vede come protagonista la cornucopia, simbolo dell’abbondanza, colma di denaro, da cui è uscito il giocatore spogliato di tutto, ingannato dalla bella e pericolosa illusione del gioco, e circondato da putti e maschere. Subito dopo i Fantastici 100 a tinte dark, con “L’ultimo viaggio”, trainato da un cocchiere e da un cavallo neri in un viaggio allucinato e sfrenato tra la vita e la morte, ispirato a “Il clown” di Federico Fellini.

Ai sette vizi capitali si sono dedicati invece i Mazalora, con una carrozza trainata da tre cavalli, con un cocchiere a guidarla, distribuendo i vizi e i peccati che condizionano e s’impadroniscono della vita sulle note de Il fantasma dell’opera. É un viaggio di “Ritorno alle origini” quello che ha portato il Risveglio, che vuole rappresentare la crudeltà dell’uomo e il suo impatto catastrofico sulla natura. E, infine, hanno volato sulle ali di un maestoso pellicano i Toponi con “Vola solo chi osa farlo”, su cui troneggiano farfalle, gabbiani e colibrì, ma anche tutti i simboli che rappresentano l’infanzia, la fantasia, la capacità di “volare” altrove con la mente.

Il carnevale di Cento tornerà a colorare anche la prossima domenica, il 24 febbraio, con ospiti ancora da svelare e tante sorprese, e si concluderà domenica 10 marzo, durante la quale verrà proclamato e premiato il carro vincitore e verrà letto il tradizionale testamento nel piazzale della Rocca, a cui seguiranno il suggestivo rogo di Tasi e lo spettacolo pirotecnico.