Comacchio
17 Febbraio 2019
La consigliera di opposizione ancora una volta boccia il modus operandi di Fabbri: "La questione andava posta prima e su tutto il patrimonio di Spina"

Scippo al Museo Delta Antico, Carli Ballola: “È il fallimento di un sindaco”

di Redazione | 2 min

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Comacchio. È critica e sconcertata Sandra Carli Ballola, consigliera di opposizione che ancora una volta boccia il modus operandi del sindaco Marco Fabbri, alle prese in questi giorni con la mobilitazione contro la restituzione dei due più caratteristici reperti esposti al Museo Delta Antico, due vasi in procinto di ripartire alla volta del Museo Archeologico di Ferrara per scadenza dei termini di prestito.

“Mi sento sinceramente presa in giro da questa mobilitazione dell’ultimo momento, come dai toni sopra le righe del sindaco” spiega Carli Ballola, un po’ una voce fuori dal coro di chi ha dichiarato contemporaneamente pieno sostegno alla causa e a Fabbri.

“In situazioni simili bisognerebbe agire in modo meno concitato, interloquire con chi di dovere per ottenere in via definitiva un patrimonio che non dico sia nostro, perché è certamente nazionale, ma diciamo sarebbe bene che fosse esposto a Comacchio. Invece Fabbri parla di ‘assoluta arroganza’ di chi nega il prestito: io credo si tratti più che altro del fallimento di un sindaco che ad oggi non è stato capace di ottenere il risultato: questo accade quando non si ha un’idea della città, della sua cultura e della sua storia”.

“Mai prima ne aveva parlato – sottolinea ancora Ballola –, nemmeno in occasione della candidatura della città a Capitale della Cultura, quando avevamo a Comacchio il ministro ai beni culturali. La questione, nella sua complessità, andava posta in quel momento, con la lecita richiesta di esporre il patrimonio archeologico di Spina. Trovo veramente ridicolo che, sfuggita quell’occasione, la si ponga solo ora, con un appello estemporaneo su due vasi”.

“Noi abbiamo sempre sostenuto una diversa idea del Museo stesso, che doveva accogliere un’area per mostre temporanee per richiamare costantemente i visitatori, non certo il carico della Nave Romana, che doveva restare dov’era e non spostato per realizzare nella sua sede una ‘Casa delle Arti’ che costerà decine di migliaia di euro. Già che ci siamo, dov’è la Nave?” si chiede.

“Il suo carico è in Museo che accatasta vari percorsi, che doveva illustrare l’antica Spina in un contesto coerente, non attraverso due vasi piazzati lì come pezzo forte senza un filo conduttore. Mi chiedo inoltre – conclude – come mai, se Fabbri tiene così tanto alla partecipazione e all’appoggio della città, non abbia agito in ugual modo in occasione di scelte ben più pesanti e importanti per la comunità, come quelle legate alla Ex Cercom o al progetto scoperto per caso sulla rinaturalizzazione dell’Ex Zuccherificio”.

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