Attualità
15 Febbraio 2019
Un software comporrà il nuovo Peba raccogliendo le criticità con tanto di consigli su come effettuare gli interventi e il relativo costo

Una Ferrara alla portata di tutti? Il ‘cervellone’ dice come si fa

di Redazione | 3 min

Leggi anche

Va a trovare la moglie al cimitero, ma si perde fuori provincia

Era uscito di di casa di prima mattina a bordo della sua auto per recarsi al cimitero sulla tomba della moglie, ma nel pomeriggio non era ancora rientrato. E così le figlie di un 86enne di Comacchio si sono presentate in caserma per chiedere aiuto per rintracciare l’anziano padre

di Simone Pesci

Il sogno di qualsiasi città, Ferrara compresa, è rendersi accessibile a tutta la popolazione, disabili in primis. Dalle parti di piazza Municipale, di concerto con il Comitato Ferrarese Area Disabili, e con l’ausilio di un super software, questo lavoro è già iniziato.

Si tratta di una vera e propria mappatura della città a cura del tecnico Leris Fantini e dei suoi collaboratori, i quali analizzando scrupolosamente ogni via della città sono stati chiamati a rilevare le criticità andando sostanzialmente ad aggiornare il Peba – Piano comunale di Eliminazione delle Barriere Architettoniche -, passato da cartaceo ad elettronico.

Con doverosa minuzia, i tecnici negli ultimi tre mesi hanno lavorato sul campo, osservando l’altezza dei marciapiedi, la collocazione degli stalli riservati ai disabili, la predisposizione dei cassonetti per i rifiuti e così via.

“Ora continua la rilevazione fuori dalle mura” asserisce l’assessore ai Lavori pubblici Aldo Modonesi, facendo intendere che, almeno per quanto riguarda il centro storico, il lavoro di mappatura è stato completato. Il costituendo nuovo Peba – finora sono state redatte circa 2400 schede, complete di consigli su come intervenire per cancellare le criticità e il relativo costo -, secondo Modonesi si inserisce pienamente nel solco dell’impegno “di rendere la città accessibile a tutti”.

“Sono circa una ottantina le criticità che si ripetono” svela Fausto Bertoncelli, dell’Ufficio comunale Benessere Ambientale, entrando nel merito del Peba: “Ci siamo dati priorità sui rilievi. Quello che interessa è capire come intervenire, ad esempio, in caso del rifacimento di una strada. Il software detta le soluzioni, ma molte criticità potrebbero essere risolte con interventi di manutenzione ordinaria”.

“Quando si parla di barriere è una questione tecnica, culturale e politica” sostiene il portavoce del Comitato ferrarese area disabili Carlos Dana, spiegando che “lo scopo finale dello strumento è riuscire ad abbattere le barriere esistenti, per far sì che si comincino a creare luoghi realmente inclusivi”.

Ma è anche uno strumento che può giocare d’anticipo, precisa il dirigente comunale del settore opere pubbliche e mobilità Luca Capozzi, perchè “è una guida fondamentale per far sì che già all’inizio di una progettazione si cerchino di realizzare cose senza barriere”.

Il tecnico Leris Fantini, dopo i primi mesi di lavoro è comunque in grado di elogiare Ferrara: “Abbiamo trovato una situazione già predisposta all’accessibilità, si vede che c’è stata attenzione in questo senso”. Basti pensare, con le dovute proporzioni, che se nel centro di Ferrara “sono state evidenziati 2400 elementi di criticità”, nel centro di Brescia se ne contano “circa 6500”.

Al termine del maxi-lavoro, che dovrebbe finire entro maggio con la mappatura delle zone fuori dalle mura, il software sarà anche in grado di mettere in fila gli interventi, per ordine di priorità. Insomma, Ferrara vuole essere a misura d’uomo più di quanto non lo sia ora. E Dana può garantire: “Rispetto ad anni fa si vedono in giro più disabili. Non perché siano aumentati, ma perché il centro è più accessibile. Significa che i disabili hanno maggiore autonomia ed è segno di una grandissima civiltà”. 

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com