La cooperativa sociale Cidas, che dal 1 dicembre 2018 ha incorporato per fusione cooperativa Camelot, esprime soddisfazione per l’archiviazione del procedimento penale che aveva visto coinvolto un proprio dipendente accusato di approfittare del suo ruolo per adescare donne straniere.
Come riportato da estense.com, infatti, il tribunale ha archiviato il caso per infondatezza della notizia di reato, non essendo emerso alcun elemento idoneo da far ritenere che il dipendente abbia posto in essere condotte illegittime durante l’esecuzione delle proprie mansioni lavorative. Il caso è quello di un 46enne di origine Palestinese e residente a Copparo, dipendente della cooperativa Camelot, che prestava servizio presso lo sportello stranieri del Comune di Ferrara, accusato di aver approfittato della sua posizione per adescare donne straniere con la promessa di velocizzare le pratiche e, quando venne lasciato da una di loro, di essere arrivato a perseguitarla con minacce via sms e appostamenti sul luogo di lavoro.
Il procedimento penale è stato archiviato, come pure il procedimento disciplinare, per infondatezza delle accuse. Dopo appena un mese di indagini, infatti, la Procura della Repubblica di Ferrara ha accertato l’assoluta infondatezza della denuncia proveniente da una donna con cui l’uomo intratteneva una relazione estremamente conflittuale, e quindi inquadrando la vicenda nell’ambito di rapporti privati interpersonali.
“Tale positiva conclusione – commentano dalla cooperativa Cidas – conferma la professionalità del servizio reso e la correttezza dell’operato da parte della cooperativa Cidas e dei suoi lavoratori. Condividiamo la soddisfazione del nostro dipendente che ha visto decadere la denuncia a suo carico”.
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