Attualità
1 Febbraio 2019
Il vescovo Perego riprende il servizio pastorale alla casa della salute in Giovecca, affidato a don Tosini 

Tornano le messe all’ex ospedale Sant’Anna

di Redazione | 2 min

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Grazie al recente bando regionale per la Rivitalizzazione e il Ripopolamento dei Centri Storici nelle zone colpite dal sisma, il Comune di Ferrara è stato designato destinatario di un finanziamento sostanziale pari a 700.000 euro complessivi. Questo finanziamento ha come obiettivo l’accelerare la ripresa e incoraggiare l'attività economica e sociale nelle aree colpite dal disastro naturale

In occasione della XXVII Giornata Mondiale del Malato, la chiesa dell’ex arcipedale Sant’Anna – ora Casa della Salute “Cittadella San Rocco” – vedrà la ripresa del servizio pastorale che monsignor Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio, affida a don Andrea Tosini.

In particolare, l’arcivescovo darà inizio alla ripresa continuativa e stabile della vita spirituale alla cappella tanto cara alla memoria dei ferraresi, presiedendo sabato 9 febbraio alle 10 la celebrazione eucaristica, alla presenza delle autorità civili cittadine e ai responsabili dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria e dell’Azienda Usl di Ferrara.

Sarà questa l’occasione per recuperare una porzione del patrimonio religioso e culturale della nostra città e territorio, unitamente al valore che fin dal suo sorgere nel XV secolo ha rappresentato l’arcispedale di Sant’Anna, segno di acuta attenzione sociale, sanitaria e religiosa intesa dal beato Giovanni Tavelli da Tossignano, allora vescovo della città estense.

La gratuità, alla quale richiama il messaggio di Papa Francesco nella prossima XXVII Giornata Mondiale del Malato alla luce del dettato evangelico “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” (Mt 10, 8), ritorna quindi a riproporsi in un luogo di culto “che è stato nei secoli – ricorda l’Arcivescovado – segno di attenzione per i poveri e i malati, che con le loro ansie e speranze si affidavano e tutt’ora si affidano alla perizia dei professionisti della salute, e richiama altresì come il disinteresse e la solidarietà verso le diverse fragilità umane – sanitarie, psichiche e spirituali – possono costituire la trama più autentica per un nuovo umanesimo e convivenza civile ed ecclesiale”.

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