Spal
31 Gennaio 2019
Continua la stagione strepitosa del pendolino biancazzurro, che racconta: "Se non fossi riuscito a emergere giocando a calcio, sarei finito a lavorare in fabbrica"

Spal, la crescita di Lazzari: “Corsa, dribbling e cross i miei punti di forza”

di Redazione | 3 min

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Davanti ad una cornice di pubblico meravigliosa, nonostante il meteo ed un campionato di grande sofferenza, i biancoazzurri battono il Pineto trovando la terza gioia consecutiva e soprattutto la salvezza aritmetica.

Spal, c’è il Pineto tra i biancazzurri e la salvezza

Chiudere il discorso salvezza, con un occhio puntato anche ai risultati delle altre. Nella gara di oggi contro il Pineto, l’ultima di campionato al “Mazza”, la Spal vuole chiudere bene la stagione davanti al proprio pubblico prima della trasferta di Olbia: la vittoria contro gli abruzzesi garantirebbe agli estensi la salvezza matematica

(foto di Alessandro Castaldi)

di Davide Soattin

Mesi fa, il velocista e recordman azzurro Filippo Tortu ha accettato la proposta di sfidarlo in una gara tutta corsa e sprint. Oggi, è sul secondo gradino del podio nella classifica degli assist-man dell’intero campionato di Serie A, dietro a Papu Gomez e Suso.

Non smette di stupire la stagione di Manuel Lazzari, intercettato dalle telecamere di da Dazn per un’intervista sullo strepitoso momento che sta vivendo alla corte di Leo Semplici, a partire dall’evoluzione tecnica e tattica che l’ha contraddistinto nell’ultimo periodo all’ombra del Castello Estense.

“I miei punti di forza sono la corsa, il dribbling e ultimamente anche il cross – ha raccontato l’esterno spallino, proseguendo nell’analisi della propria crescita con la sua solita umiltà -. Prima ero veramente scarso, non riuscivo mai a mettere una bella palla. Magari saltavo l’uomo e poi calciavo in curva. Negli ultimi due anni mi sono concentrato di più, ho usato di più la testa, mi sono fermato di più e provando e riprovando sono migliorato”.

Del resto, sette assist vincenti in campionato e una convocazione in Nazionale non possono che fornire una prova convincente per valutare il percorso attuale di Manuelito, che non ha nascosto la propria volontà di interpretare il ruolo di terzino in un ipotetico e futuro 4-4-2: “Con una difesa a 4, i movimenti cambiano e ovviamente quando parti hai più spazio. Devi però saperti gestire maggiormente, perché quando attacchi hai campo, ma quando sei attaccato devi avere le forze necessarie per sostenere l’uno contro uno e fare la diagonale”.

“Un giorno sicuramente mi vedo in questa posizione, mi piace difendere e a questo proposito spero di imparare ulteriormente. Mi ispiro a Cancelo, che secondo me è il terzino destro più forte del mondo, e ogni volta che lo vedo giocare mi innamoro. Ha grandi doti fisiche, spinge sempre e adesso è anche cresciuto in fase difensiva. Questo secondo me è molto importante”.

Come importante è stato l’avvio di stagione in maglia biancazzurra, con la rimonta di Parma che ha segnato una delle tante e fondamentali sliding doors del campionato, dopo poco più di tre mesi senza trionfi: “Quest’anno siamo partiti molto forte. Forse questo ha condizionato l’ambiente, che ha cambiato le proprie aspettative. Si pensava che potessimo fare un altro tipo di torneo, però non è così. La Spal è in Serie A per il secondo anno, deve lottare per la salvezza e così sta facendo”.

“Da bambino tifavo Milan. Andavo sempre al bar con mio papà a vedere le partite – ha infine rivelato con un pizzico di romanticismo e nostalgia il numero ventinove – e per questo motivo credo che se dieci anni fa avessi dovuto inviare il mio curriculum da calciatore a qualcuno, l’avrei mandato a Galliani. Da quando gioco invece non tifo ovviamente più una squadra precisa. Se non fossi riuscito a emergere giocando a calcio? Visto che ho studiato meccanica e ho fatto degli stage in una fabbrica, sarei finito a lavorare in quel mondo”.

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