di Serena Vezzani

Finale  Emilia. Taglio del nastro ieri pomeriggio per la nuova sede della Caricento della filiale di Finale Emilia, in piazza Garibaldi 17/a, alla presenza del presidente di Caricento Carlo Alberto Roncarati, del direttore generale Ivan Damiano e del sindaco di Finale Emilia Sandro Palazzi.

Un traguardo importante che suggella i 30 anni della Cassa a Finale Emilia, come ricorda il presidente Roncarati: “Il primo sportello nella provincia di Modena, dove ora la banca conta 9 filiali, fu aperto nel 1989, e oggi la nuova sede è più funzionale, fruibile e accogliente, in un territorio caratterizzato da una forte voglia di rimboccarsi le maniche e di voltare pagina”. L’auspicio è quello di “una permanenza proficua per tutti: saremo rapidi, solleciti e pronti ad accogliere le vostre esigenze e soddisfarle, trovando sempre buone soluzioni”.

Oltre al tradizionale servizio di cassa, i nuovi locali di Finale Emilia, guidati dal direttore Leonardo Barbieri, ospitano anche uno sportello self service che consente di effettuare operazioni come versamenti di contanti e assegni, 24 ore su 24 e 7 giorni su 7: “In un momento in cui le banche chiudono le proprie filiali” sottolinea il direttore generale Damiano, “noi oggi tagliamo il nastro a un nuovo locale incentrato sulla consulenza: obiettivo della Cassa da 160 anni è quello di investire in piccoli risparmi, nelle soluzioni per famiglie e piccole-medie imprese, e con finanziamenti solo a medio o lungo termine, sempre a stretto contatto con la comunità”. Si tratta inoltre della seconda inaugurazione in poco tempo: all’inizio dello scorso dicembre, infatti, la Cassa ha festeggiato l’apertura di una nuova sede nella frazione di Casumaro. 

Nel 2013, a seguito del terremoto, la Cassa ha destinato 10 mila euro al Comune di Finale Emilia per sostenere la costituzione di borse di lavoro: gli stessi fondi hanno contribuito a favorire la ripresa dell’economia finalese. Un sentito ringraziamento anche dal sindaco di Finale Sandro Palazzi, che ha rimarcato “la sensibilità dimostrata per la comunità e l’impegno e la costanza per il servizio che svolge, in un continuo processo innovativo”. E, conclude, “le banche più piccole sono importantissime, perché fanno credito a chi davvero se lo merita”.