Un mea culpa “patetico e forzato a ridosso delle elezioni”, e che vede un Pd ferrarese “sempre più confuso, diviso e litigioso”, con l’assessore alla sicurezza che dichiara di aver peccato in “integrazione e coesione sociale”. Alan Fabbri coglie spunto dalle parole di Aldo Modonesi nella sua relazione annuale dell’attività della polizia municipale per lanciare un affondo sulla situazione della Gad, la ferita aperte dell’amministrazione Tagliani.

Per il candidato in pectore del centrodestra Modonesi avrebbe dovuto parlare di carenza “in attività di prevenzione e repressione di un fenomeno criminale che ha investito gran parte della città, non in nuovi progetti di integrazione. Come se non fossero già bastati i tanti soldi dei contribuenti ferraresi in organizzazioni di mediazione culturale, accoglienza, laboratori, corsi di italiano, eventi. Contributi costanti a strutture in Gad che lui stesso cita come virtuose e che in pochi conoscono”.

Per il leader leghista i risultati della politica del Pd sono stati “iper-svalutazione degli immobili e gravi danni economici a tutti coloro che hanno investito, un quartiere presidiato dall’esercito h24 (e per fortuna che su questo ci siamo mossi noi contro il loro volere), risse giornaliere, attacchi quotidiani agli agenti, mafia nigeriana che si contende il mercato degli stupefacenti in intere aree cittadine a suon di machete”.

Modonesi parla inoltre di reati complessivamente in diminuzione, ma “omette volontariamente i dati peggiori: +40% dei tentati omicidio, + 100% degli omicidi volontari consumati (10° posto a livello nazionale e peggiore anche di Napoli al 12°), +7% di rapine, + 43% di stupefacenti e + 19% di violenze sessuali.
E questi dati sono solo relativi alla differenza con il 2017”.

Fioccano poi, sempre secondo Fabbri, “i controsensi e le ipocrisie. Dopo anni di battaglie che abbiamo fatto al fianco dei residenti per ottenere l’esercito, dopo le forti critiche del sindaco Tagliani al Decreto Sicurezza che aumenta in realtà i poteri dei sindaci, il numero degli agenti di polizia e carabinieri sul territorio, dota gli agenti di taser – mezzo tanto osteggiato da gran parte della giunta Tagliani -, oggi chiedono alla Polizia municipale di Ferrara, tra le peggior equipaggiate della Regione (per scelta dell’amministrazione), di effettuare un quarto turno a rischio e pericolo, e con agenti del tutto impreparati ad affrontare nigeriani pronti a tutto. In fretta e furia, solo per cercare di accaparrarsi qualche voto in più. Solo ieri, a seguito di una colluttazione, provavano ad estrarre la pistola di ordinanza per rivolgerla contro gli agenti”.
La relazione dell’assessore viene ridotta dal politico leghista a “un discorso assurdo, che dimostra ancora una volta la grande debolezza e confusione di questa amministrazione. Ferrara può cambiare, si. Ma non certamente con chi a distanza di anni si assume una piccola parte di responsabilità, continuando a sminuire il problema e dichiarando di aver speso troppo poco in integrazione. Qui serve ben altro assessore”.

Fabbri conclude con le parole dello statista democristiano Alcide De Gasperi: “Un politico guarda alle prossime elezioni. Uno statista guarda alla prossima generazione”.

A proposito di polizia locale sul tema interviene anche Nicola Lodi, bocciando l’ipotesi del turno notturno. “A Modonesi che annuncia il quarto turno ricordiamo che la polizia locale a Ferrara non è armata, mentre per fare il quarto turno è obbligatorio per legge che gli agenti escano armati”, spiega Lodi. “Mandare agenti di polizia locale in Gad durante la notte, non è uno scherzo nè una cosa che va presa alla leggera”, aggiunge “sono necessarie strutture adatte, servono corsi di preparazione e servono anche le armi, mentre oggi a Ferrara non c’è ancora nulla di tutto questo”, a partire dalla caserma che non ha la struttura adatta perchè “mancano locali attrezzati necessari per un diverso tipo di organizzazione” oltre al fatto che “la decisione dovrebbe comunque passare al vaglio del consiglio comunale”, spiega ancora Lodi. “Nella foga di arrivare alle elezioni con qualche proposta di richiamo il Pd improvvisa, ancora una volta malamente, sul delicatissimo tema della sicurezza, a costo, a quanto pare, di mettere a repentaglio l’incolumità degli agenti pur di tentare di racimolare qualche consenso all’ultimo momento”.