Ferrara, Città d’Arte e Cultura. Un marchio che si è costruito negli anni, che ancora tante città italiane ci invidiano. Così veniamo percepiti dai turisti, così identifichiamo noi stessi la nostra Città.
Una identità condivisa di cui sono intrisi i nostri mattoni, che si è concretizzata negli anni con importanti progetti di riqualificazione pubblici, riconoscimenti internazionali, impegno di tanti imprenditori ed a cui grande contributo hanno dato le Mostre d’Arte a Palazzo dei Diamanti.
A questa amministrazione va il plauso per aver affrontato un tema, quello del miglioramento strutturale della sede espositiva di Palazzo dei Diamanti, che si è nel corso degli anni reso evidente ed improcrastinabile. Offrire ai visitatori un luogo con migliori spazi espositivi, funzionale e vivo credo sia un obiettivo cui tutti dovremmo tendere.
Se la soluzione individuata non è ritenuta idonea da parte degli enti preposti, è nel contempo necessario che sia offerta una alternativa concreta e di provata realizzabilità. Ben venga la valorizzazione del “quadrivio rossettiano”, così come prospettato dal Direttore Generale del MIBAC nel suo atto di direzione di venerdì 18, occorre tuttavia che a ciò seguano progetti, tempi di realizzazione e, non ultime, disponibilità finanziarie atte a realizzare quanto si suggerisce.
Occorre chiarire sin d’ora se, al di là del “padiglione della discordia”, si intenda continuare a pensare Palazzo dei Diamanti come sede delle future Mostre d’Arte, o se si ritenga che il suo destino sia altro.
Sarebbe grave e penalizzante per la nostra Città mantenere in un limbo temporale indefinito scelte essenziali per garantire la continuità ed il progredire in qualità delle Mostre d’Arte. I tempi di esecuzione dei futuri interventi siano parte integrante delle future scelte; così deve essere nella gestione della cosa pubblica così come lo è per ogni imprenditore nella propria azienda.
E’ prioritario evitare una prolungata sospensione delle attività da parte di Ferrara Arte con conseguente negativa ricaduta sull’attrattività della nostra destinazione, già in sofferenza per i molteplici cantieri in corso d’opera.
La nostra Città ha già dimostrato in diverse occasioni di avere capacità e competenze per fare in pochi mesi ciò che “ordinariamente” comporterebbe tempi più lunghi. Chiunque amministri questa Città, chiunque intervenga in processi che ne determinino il futuro assetto economico, dimostri nei fatti che Cultura e Turismo sono un’industria, con ricadute economiche dirette e concrete tanto nel settore ricettivo quanto in quello dell’intera filiera turistica e commerciale e che determinano in grande parte l’identità stessa di Ferrara.
Nicola Scolamacchia, presidente di Confesercenti Ferrara
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