Attualità
19 Gennaio 2019
Falciano (Upe) contro l'Arpae: “Enti di controllo raramente effettuano analisi chimico-fisiche delle acque sottoposte a fenomeni di inquinamento o moria”

Segnalata una grande moria di pesci nel canale Gramicia

di Redazione | 2 min

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È di venerdì 18 gennaio la segnalazione dei volontari dell’Unione Pescatori Estensi (Upe) relativa ad una vasta moria di fauna ittica realizzatasi nel canale Gramicia, il corso d’acqua che scorre di fianco a via Copparo, in località Boara.

Come di consueto sono state scattate foto e video della situazione, registrando la moria “di diverse migliaia di pesci di piccole dimensioni”. Ancora una volta, ricevuta la segnalazione, il corpo di Guardie Volontarie ha provveduto a dare corretto e tempestivo avviso ad Arpae, che gestisce questo tipo di controlli ambientali.

“A meno di 24 ore dall’interpellanza svoltasi nel Comune di Copparo, relativa all’entità e all’accuratezza dei controlli realizzati da Arpae, noi di Upe, interessati alla tutela dell’ambiente, ci uniamo alle perplessità sollevate nel Consiglio di Copparo, consapevoli che effettuare controlli sommari che non portano mai all’individuazione dell’inquinatore né, tantomeno, a sanzionarlo per l’inquinamento realizzato è prassi diffusa in tutta la Provincia di Ferrara”, afferma il coordinatore Marco Falciano. “Gli enti di controllo raramente effettuano analisi chimico-fisiche delle acque sottoposte a fenomeni di inquinamento o moria, e in questo modo il controllo stesso è totalmente vanificato, poiché non è neppure possibile determinare la natura dell’inquinante che ha causato il danno ambientale. Appare ridicolo inviare i tecnici Arpae a seguito di segnalazioni d’inquinamento di acque superficiali per appurare solo visivamente, ad occhio nudo, se la qualità dell’acqua è tornata nella norma, eppure è una prassi consuetudinaria”.

Secondo Falciano “nella maggior parte dei casi” il problema viene risolto “contattando l’ente di bonifica, chiedendo di far defluire le acque verso il mare, e perciò nascondendo la problematica gravissima degli scarichi abusivi e dell’inquinamento delle acque, come fosse polvere sotto il tappeto, un qualcosa da ignorare. Il pesce che muore, il canale che va in anossia, l’acqua che si tinge di colori innaturali o aumenta vertiginosamente di temperatura sono problemi raramente risolti in Provincia di Ferrara, e di cui quasi mai viene individuato e punito il colpevole, ci si limita a spingerli a valle via verso il mare o le campagne, lontano dagli occhi dei cittadini”.

“Con questo modus operandi totalmente inefficiente – conclude Falciano – presto i nostri corsi superficiali e sotterranei verranno compromessi completamente nel disinteresse generale delle amministrazioni e degli enti preposti al controllo, a noi ambientalisti ferraresi rimarrà l’amara insoddisfazione di aver provato a limitare questo danno con le nostre decine di segnalazioni ogni anno, puntualmente tutte finite in un nulla di fatto. Come i veleni disciolti nelle acque, le nostre denunce si sono perse in un mare di nulla”.

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