Annibale Cavallari, Gianni Padovani e Raffaele Alessandri
di Giuseppe Malatesta
Mesola. Servirà un bacino potenziale di circa 10 mila utenti il nuovo Centro intercomunale di raccolta differenziata di Bosco Mesola, che Clara conta di rendere operativo entro fine anno in un territorio al momento sfornito di tale servizio, ossia quello che ricomprende gli abitati di Mesola e frazioni, Goro e Gorino, oltre alle frazioni settentrionali di Codigoro.
Il progetto, in lavorazione fin dal 2016 e già approvato dal Comune di Mesola, prevede la realizzazione di un’isola ecologica nei pressi dell’ex manifattura tabacchi di Bosco Mesola, dunque nell’area artigianale a cui si accede anche dalla Statale Romea. La nuova struttura si estenderà per un totale di 3400 metri quadrati, con spazio sufficiente ad ospitare fino a 9 container scarrabili da 27 metri cubi ciascuno, utili al conferimento gratuito – assolutamente sorvegliato e gestito – di carta, elettrodomestici, ingombranti in ferro, legno o vetro, grandi quantità di erbe e ramaglie, oli e batterie, apparecchiature elettroniche, vernici e solventi, pile, farmaci, neon e quant’altro.
“Il primo stralcio dell’opera – illustra a Mesola il direttore di Clara Raffaele Alessandri – prevede di approntare l’area (messa a disposizione gratuitamente dal Comune di Mesola), tra rifacimento della pavimentazione, recinzione e illuminazione. Entro fine anno sarà attivato il servizio del centro di raccolta, mentre nel 2020 contiamo di arricchirlo con un piccolo centro operativo aziendale”.
In previsione anche la realizzazione di un ampio parcheggio da cui partiranno i mezzi utilizzati per la raccolta a domicilio. “Oggi questa parte di territorio è sprovvista di centri operativi, i mezzi che coprono il Delta partono da Jolanda di Savoia e sentiamo la necessità di riformulare questo sistema logistico anche per ottimizzare personale e risorse” spiega sempre Alessandri.
In termini economici, l’investimento ammonta a 390 mila euro per il solo centro di raccolta, a cui si aggiungono 80 mila euro per la ristrutturazione della strada di accesso e altri 300 mila per i locali del centro operativo. Quella di Bosco Mesola sarà una delle più grandi isole ecologiche in provincia. “Se ne parlava da alcuni anni – ricorda Annibale Cavallari, presidente di Clara – ma i tempi burocratici sono stati estremamente lunghi. È nostra intenzione in ogni caso procedere speditamente con la realizzazione di queste strutture, che riteniamo importanti per agevolare l’utente nel conferimento, per scoraggiare i fenomeni di abbandono dei rifiuti e per migliorare la gestione del servizio di raccolta, che sarà affidato sempre più a mezzi più piccoli e vedrà una contrazione dei costi di trasporto”.
Massima soddisfazione da parte dell’amministrazione comunale e del sindaco Gianni Padovani: “Abbiamo creduto fin da subito in questa operazione per noi basilare, e finalmente dopo mesi di lavoro possiamo dare una mano all’ambiente e fornire ai cittadini questo nuovo importante servizio, così come avviene in altre comunità della provincia”.
Attualmente i Centri attivi disponibili nel basso ferrarese sono otto. I nuovi, oltre a quello di Bosco Mesola, sono previsti a Copparo, a Codigoro e ad Alberone di Ro (Riva del Po) e saranno tutti intercomunali, accessibili cioè agli utenti indipendentemente dal luogo di residenza. In totale si stima, nei prossimi mesi, un investimento di oltre 1,2 milioni di euro per queste quattro nuove strutture, che, considerando anche l’alto ferrarese, porteranno a 19 il numero di Centri di Raccolta nei 19 Comuni serviti, in media uno per Comune.
Il punto critico restano le tempistiche burocratiche, lunghe per stessa ammissione di Clara non solo nel caso del mesolano, ma anche nel codigorese, dove la realizzazione del centro intercomunale nei locali dell’ex carcere mandamentale è nell’aria dal 2017. “In quel caso, non essendo su un’area vergine come in questo, le modifiche strutturali e di destinazione hanno richiesto tempo: i saranno presto notizie a riguardo” promette Cavallari.
Non manca infine l’accenno alla tariffa su misura. “La nuova struttura operativa – dice Alessandri – ci servirà anche per gestire il passaggio alla tariffa misurata per questo territorio”. Ad occhio e croce, non prima del 2021.
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