I rifiuti abbandonati nei giorni scorsi a Codigoro
di Giuseppe Malatesta
Codigoro. “Un centro di raccolta comunale che restituisca alla comunità risorse economiche da reinvestire in opere e cultura, anziché regalarle a Clara”. Il Movimento 5 Stelle Codigoro insiste sulla necessità di dotarsi di un’alternativa alla gestione attuale dei rifiuti urbani, una modalità che non manca, spesso, di mostrare i suoi punti deboli tra disservizi del ‘Porta a Porta’ e abbandoni di grandi quantità di rifiuti.
Un caso eclatante risale proprio a pochi giorni fa, quando nella periferia sud del paese (in zona Capitello) sono stati rinvenuti ingombranti sacchi e scarti di ogni genere, persino di macelleria, oltre a plastica, ceramica, sanitari e vernici. L’ennesimo caso di discarica a cielo aperto, non certo un caso isolato né a Codigoro né altrove.
I pentastellati, ispirati dai commenti che il sindaco Alice Zanardi ha rilasciato alla stampa sul caso specifico, colgono l’occasione per tornare sulla questione e tirare in ballo “le promesse elettorali di Zanardi circa il centro di conferimento, che avrebbe dovuto sorgere a Codigoro già nel 2017, poi entro la fine del 2018. Se ci fosse stato avrebbe scoraggiato il triste fenomeno dell’abbandono? Purtroppo non lo sappiamo”.
“Sarebbe ora di cambiare modalità, di smetterla di essere presente solo sulla stampa per lamentare il problema. È ora che si portino a termine i progetti promessi: se è pur vero che ripulire le discariche abusive rappresenta un costo elevato, riteniamo che sarebbe più utile favorire una formazione del cittadino con assemblee o riunioni, che riteniamo sortirebbero un esito diverso dalla classica scappatoia del passivo comunicato giornalistico. Perché chi non risolve il problema, ne diventa parte” scrivono i 5 Stelle.
“Concordiamo con il sindaco quando condanna i responsabili (che oltre alla sanzione amministrativa dovrebbero svolgere attività sociali di pulizia delle aree pubbliche) e confida nell’ausilio delle guardie ecologiche. Nel frattempo restiamo in attesa che l’agognato centro di raccolta veda la luce, magari sostenuto da una adeguata campagna informativa sul suo corretto utilizzo, e accompagnato da un piano di riciclo di plastica, lattine, alluminio e ferrosi che restituiscano risorse alla collettività, piuttosto che al gestore”.
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