Politica
17 Gennaio 2019
Nicola Lodi annuncia un'interpellanza, mentre Leonardo Fiorentini già nelle scorse settimane aveva sollevato la questione

Tennis Club Giardino: il caso arriva in consiglio. Dal Comune: “Caldaia in arrivo tra una settimana”

di Redazione | 4 min

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Non è passato inosservato sul fronte politico il caso del Tennis Club Giardino, costretto a interrompere l’attività a causa degli elevati costi di gestione della struttura comunale dovuti a un problematico impianto di riscaldamento. La giunta dovrà infatti rispondere a due diverse interpellanze dai due ‘fronti opposti’ del consiglio comunale – Sinistra Italiana e Lega -, per rendere conto della situazione e delle sue possibili soluzioni. Nel frattempo intervengono però anche i tecnici dell’assessorato ai lavori pubblici, che attraverso una nota ufficiale affermano che l’installazione di una nuova caldaia ha subito rallentamenti a causa di ritardi nelle forniture e delle festività natalizie ma avverrà “salvo inconvenienti, la settimana prossima”.

Secondo la nota dell’assessorato ai lavori pubblici, “il Comune di Ferrara non ha mai sottovalutato la questione, anzi ha cercato una soluzione che prioritariamente rimuovesse i problemi di sicurezza, dovuti al vecchio impianto”. Nel testo si legge che “l’installazione di una macchina nuova, con le caratteristiche della precedente, avrebbe avuto alcune controindicazioni: tempi di fornitura lunghi (la nuova caldaia sarebbe arrivata a marzo); avvio della relativa pratica antincendio, con corrispondenti tempi amministrativi; costi molto elevati. Si è quindi optato per una soluzione più rapida sotto il profilo dei tempi, installando all’interno quattro dispositivi inverter per il riscaldamento dell’aria. Dal punto di vista tecnico, l’attuale impianto di riscaldamento funziona con 3 macchine su 4, in attesa dell’aumento di potenza da parte del fornitore dell’energia elettrica”.

“Attualmente, per mantenere in pressione la copertura – è la conclusione della nota ufficiale -, viene immessa aria dall’esterno con l’attuale macchina. Per risolvere questo problema è prevista quindi l’installazione di una nuova macchina, a norma, per mantenere la pressione del pallone immettendo aria preriscaldata dall’esterno. Questa installazione è prevista, salvo inconvenienti, la settimana prossima. L’esecuzione degli interventi a cavallo delle festività natalizie ha comportato difficoltà nei tempi di fornitura. I tecnici comunali tengono continuamente monitorata la situazione, per risolvere i problemi emersi, con l’obiettivo di mettere a regime l’impianto”.

Questioni che danno già qualche risposta alle due interpellanze in consiglio comunale. La prima per la verità risale a prima ancora che il caso diventasse di dominio pubblico: il 28 dicembre scorso il consigliere di SI Leonardo Fiorentini aveva depositato il documento per chiedere all’amministrazione “che tipo di soluzione si pensa di adottare al fine di rendere funzionale la struttura, con quali costi e con quali tempi” e “se siano state messe in campo azioni per agevolare le attività del Tennis Club Giardino presso altre strutture comunali in gestione esterna”. Richieste particolarmente urgenti per Fiorentini visto che “per posizione e funzione gli impianti sportivi di Via Ortigara sono molto importanti per mantenere viva socialmente una zona che sappiamo essere oggetto di criticità rispetto alla vivibilità urbana e la sicurezza”.

La situazione descritta da Fiorentini rispecchia quanto riferito dal titolare del Tennis Club Pietro Baldini a Estense.com. Il consigliere ricorda infatti che “i campi da Tennis in via Ortigara sono stati assegnati al Tennis Club Giardino nel corso del 2017, tramite bando pubblico, prevedendo un notevole impegno economico per la ristrutturazione degli spogliatoi, mentre la caldaia veniva definita funzionante e senza necessità di interventi”. A questo si aggiunge che “la sostituzione della caldaia è di competenza comunale” e che “le soluzioni messe in campo dall’amministrazione nelle scorse settimane si sono rivelate assolutamente tardive nei tempi ed insufficienti a garantire il riscaldamento minimo per la struttura che quindi, al momento e sino a data non definita, rimane chiusa”.

Concetti ribaditi in queste ore anche dal segretario comunale del Carroccio, Nicola Lodi, che annuncia un’interrogazione della Lega per chiedere chiarimenti e soluzioni sulla questione: “Non lasceremo che la vicenda passi inosservata: al di là degli aspetti tecnici della vicenda non si tratta di una struttura qualunque in un quartiere qualunque, ma di una struttura sportiva in zona Gad: il sindaco riesce a vedere la differenza?”.

Secondo Lodi la vicenda della caldaia è “la rappresentazione plastica della mancanza di una vera volontà politica da parte della giunta Tagliani di riqualificare un’area. Nemmeno lo sport, baluardo contro il degrado, sanno curare a dovere. Evidentemente preferiscono lasciare l’area in mano a immigrati e spacciatori. Ci chiediamo cosa ne pensa della faccenda Ilaria Baraldi, segretaria del Pd, proprio quella che aveva detto di preferire gli spaccini alla polizia in tenuta antisommossa e che vive in zona. Il Comune sta tentando ancora una volta di scaricare su cittadini l’onere della Gad e in questo caso addirittura il gestore della struttura dovrebbe pagare di tasca propria una grave incuria dell’ente pubblico”.

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