Infortunio sul lavoro per un operaio
Ieri mattina, intorno ore 11 circa, a Fiesso Umbertiano - in provincia di Rovigo - i carabinieri della locale stazione sono intervenuti per un infortunio sul lavoro avvenuto all'interno di una ditta in via Volta
Ieri mattina, intorno ore 11 circa, a Fiesso Umbertiano - in provincia di Rovigo - i carabinieri della locale stazione sono intervenuti per un infortunio sul lavoro avvenuto all'interno di una ditta in via Volta
Sono i giovani e gli utenti della strada ad essere al centro del programma di iniziative e azioni promosse dalla Polizia locale dell’Alto ferrarese per il 2024
Pilastri. A partire dal 22 aprile 2024 i prelievi a Pilastri di Bondeno saranno effettuati il lunedì. L'attività si svolgerà, come di consueto, ogni 15 giorni: il 2^ e 4^ lunedì del mese. Il servizio si trova nella sede di Palazzo Mosti ed è gestito dagli...
La fotografia è uno strumento quotidiano che grazie alle nuove tecnologie ci consente di immortalare pressoché ogni momento delle nostre vite
Si parlava francese nel corso dell’ultima settimana all’interno delle classi delle scuole elementari e medie di Bondeno: un gruppo di diciannove alunni di quinta elementare provenienti dal comune di Emrbun (dipartimento delle Alte Alpi)
Bondeno. Venerdì 11 gennaio, al Teatro Nuovo di Ferrara, la 3aAB dell’Ipssc di Bondeno ha partecipato all’evento: “La senatrice Liliana Segre incontra gli studenti di Ferrara e Provincia”.
Un’occasione a cui non si poteva mancare. Un teatro gremito. Un applauso scrosciante all’entrata di una ragazza d’altri tempi, una nonna di oggi pronta a raccontare una porzione di se stessa ai ragazzi lì convenuti. La parola come unico antidoto all’oblio, ovvero “Testimoniare” come imperativo. Questo è il fine dell’attività di Liliana Segre, perché la parola orale, per quanto più evanescente, è certamente più efficace di quella scritta. Lei lo sa bene e dopo un brevissimo ringraziamento ai docenti, quasi maître à penser di sartriana memoria, impatta rapidamente l’attenzione dei ragazzi raccontando non i grandi eventi da libro di testo, ma quello che era il suo quotidiano di ragazzina alle prese con la famiglia. La nonna e l’amatissimo padre sono i protagonisti principali di un racconto che parla di scuola, di affetti, di fuga in Svizzera, di viaggio verso l’ignoto, di separazione e di sopravvivenza. Ebbene, in alcuni passaggi (soprattutto nei silenzi riguardo ai rumorosi oppure quando riprende alcuni studenti alquanto disinteressati invitandoli ad uscire), riaffiorano visibilmente quelle caratteristiche caratteriali forti, necessarie a vincere la disumanità di un lager nazista. Le stesse peculiarità che la spingono ancora oggi a ricordare i visi e i nomi di compagne perdute e lottare contro il buio della ragione. Sino ad affermare quel rifiuto della violenza, non intesa come sinonimo di perdono, che sottolinea un distinguo umano profondo, ossia l’affermazione di una vitalità opposta alla mortifera esistenza degli aguzzini.
Che dire di più? Gli studenti della 3aAB hanno ascoltato con grande attenzione, scritto appunti, e, quasi incredibilmente, hanno dimenticato i cellulari. “Professore”, hanno domandato quasi tutti durante il viaggio di rientro, “perché non abbiamo potuto fare delle domande?”. Come rispondere se non per la mancanza di tempo. A ben pensare, però, se le autorità fossero state meno protagoniste ed avessero contenuto i loro istituzionali, superflui e lunghi interventi nei soli saluti, allora non avrebbero tolto, ad un’iniziativa “fatta per gli studenti” (come loro stesse hanno sottolineato), il tempo agli interventi dei ragazzi. D’altra parte, solo se volessimo che la “Giornata della Memoria” non si declinasse al passato, quale reperto di un’epoca definitivamente tramontata, ma rimanesse uno scoglio ad argine di un possibile ritorno, sotto altre forme, di spettri non mai totalmente defunti, allora, solo allora, sarebbe necessario che i superstiti, le vittime di quel tempo, interagissero ora, adesso, sempre, con i giovani.
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