Economia e Lavoro
12 Gennaio 2019
Il problema era sentito anche dai produttori ferraresi. Tassinari: "Finalmente, basta concorrenza sleale"

Riso asiatico, scattano i dazi e Coldiretti esulta

di Redazione | 2 min

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L’Unione Europea cambia rotta e fa scattare dalla prossima settimana i dazi nei confronti delle importazioni di riso proveniente dalla Cambogia e dal Myanmar (ex Birmania). Lo rende noto la Coldiretti nell’esprimere soddisfazione per l’avvio da parte della Commissione Ue della procedura di approvazione che, salvo colpi di scena, si concluderà mercoledì 16 gennaio a seguito dell’adozione del regolamento con procedura scritta per l’entrata in vigore il giorno successivo la pubblicazione.

Viene in particolare previsto un periodo di reintroduzione dei dazi solo sul riso indica lavorato per un periodo non superiore a tre anni, con un valore scalare dell’importo stesso da 175 euro a tonnellata nel 2019, 150 euro a tonnellata nel 2020 e 125 euro a tonnellata nel 2021; una proroga è possibile dove sia giustificata da particolari circostanze.

“Oltre ai motivi economici legati ad una concorrenza sleale nei confronti dei nostri risicoltori – evidenzia Floriano Tassinari, presidente di Coldiretti Ferrara – sulla ex Birmania pesa l’accusa di violazione dei diritti umani e addirittura di “genocidio intenzionale” peri i crimini commessi contro la minoranza musulmana dei Rohingya. La crisi è drammatica in Italia e mette a rischio il primato nazionale in Europa dove l’Italia è il primo produttore di riso con 1,40 milioni di tonnellate su un territorio coltivato da circa 4mila aziende di 219.300 ettari, che copre circa il 50 % dell’intera produzione Ue con una gamma varietale del tutto unica”.

Un problema sentito in modo molto pesante anche dai produttori di riso della nostra provincia, oltre 6.000 ettari destinati a questa coltura, tra l’altro con alti costi di gestione e diverse annate avare di soddisfazione, che rischiano di mettere a rischio in alcuni casi la stessa coltivazione, avviando anche problematiche agronomiche per la particolare natura delle risaie ferraresi.

“Lo stop alle agevolazioni all’import è per ora previsto sul riso lavorato – continua Tassinari – ma per gli agricoltori è necessario che la stessa misura sia presa anche per quello grezzo. In ogni caso dobbiamo evidenziare che si tratta del risultato delle mobilitazione avviata da Coldiretti nelle piazze italiane e nelle sedi istituzionali sia italiane che europee, negli ultimi anni, chiedendo l’attivazione della clausola di salvaguardia di fronte ad evidenti distorsioni di mercato. Ci auguriamo – conclude Tassinari – che questa misura, unita alla indicazione in etichetta dell’origine possa dare l’effetto sperato, ridando redditività ad una delle produzioni made in Italy di maggior qualità e fama mondiale”.

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