Spal
3 Gennaio 2019
Petagna e Bonifazi tra i migliori di questa prima parte di stagione. Deludono Milinkovic-Savic e Djourou

Spal, il pagellone di fine andata degli acquisti arrivati nel calciomercato estivo

di Redazione | 6 min

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Milinkovic-Savic 5: Acquistato in prestito dal Torino, con l’idea di farlo diventare il nuovo portiere titolare della Spal, il fratello d’arte del centrocampista laziale ha senz’ombra di dubbio tradito le attese della vigilia. Fatta eccezione per la vittoria di Roma infatti, in cui si rende protagonista di una buona prestazione, nelle settimane successive il serbo non riesce nel dare seguito al proprio percorso di crescita. Le numerose indecisioni contro la Lazio e la sciagurata uscita a vuoto nel finale del match con la Sampdoria, costata ai biancazzurri l’eliminazione dalla Coppa Italia, sono le sconcertanti fotografie della parentesi ferrarese di un portiere che, seppur richiesto espressamente da Semplici, non si è mai rivelato all’altezza delle caratteristiche cercate dalla Spal in estate. E l’imminente arrivo di Viviano lo dimostra.

Djourou 5: Inutile dire che c’erano enormi aspettative sull’ex Arsenal, del resto da uno che ha preso parte a tre spedizioni mondiali con la propria Nazionale era più che lecito aspettarsi qualcosa di veramente importante. Acquistato per fornire alla retroguardia quell’esperienza e quella saggezza che tanto erano mancate lo scorso anno, in questi primi mesi a Ferrara, il difensore svizzero ha fatto vedere più ombre che luci. Le precarie condizioni fisiche ne hanno limitato l’utilizzo e anche nelle poche volte in cui è sceso in campo, non ha mai impressionato.

Bonifazi 6.5: Insieme a Petagna, una delle note più dolci del calciomercato estivo biancazzurro. A furor di popolo, torna alla corte di mister Semplici dopo un anno in maglia granata trascorso tra panchina e infermeria. I primi mesi della sua seconda stagione alla Spal lasciano perplessa la maggior parte della tifoseria, convinta che i problemi fisici del campionato passato possano seriamente compromettere il suo utilizzo anche per quest’anno. Nuvole nere che vengono spazzate via con l’esordio da titolare e il primo gol in carriera in A contro la sua Roma, sliding door di un girone che nel finale l’ha visto prepotentemente prendere il posto fisso nei tre dietro, a scapito di una garanzia come Vicari. Sufficienza abbondante più che meritata, certificata anche dalle prove degne di un veterano con Napoli e Milan.

Simic 5.5: Voluto per rimpolpare il reparto difensivo dopo le buone cose fatte vedere lo scorso anno, ha faticato tantissimo a ripetersi e a mettersi nuovamente in luce. La maggior esperienza dei compagni di reparto pesa come un macigno su di lui, tant’è che la sua posizione nelle gerarchie di mister Semplici è scesa sempre di più nell’ultimo periodo, condannandolo nella maggior parte delle occasioni alla panchina.

Dickmann 5.5: Tra i più floridi prospetti del campionato cadetto, in cui si è messo in mostra con la maglia del Novara, arriva a Ferrara con la piena consapevolezza di essere la riserva di Manuel Lazzari. Non si comporta male quando viene schierato dal primo minuto in Coppa Italia contro la Sampdoria, provando in un qualche modo ad emulare le sgroppate del pendolino biancazzurro, mentre nell’ultima sfida con il Milan si divide le colpe con Costa sulla rete del pari di Castillejo, mancando di quella cattiveria agonistica che a queste latitudini serve come il pane. Per la categoria sembra ancora leggermente acerbo, motivo per cui non è possibile dargli la sufficienza, ma il tempo e magari maggiore minutaggio potranno aumentarne le potenzialità. Paga lo scotto di vivere all’ombra di uno dei più forti esterni destri italiani dell’ultimo periodo.

Missiroli 6: Nelle prime partite di campionato dimostra di saper giocare a calcio, dando l’impressione al pubblico ferrarese di aver finalmente trovato un centrocampista veloce e dai piedi buoni. Fa vedere un’ottima protezione della palla, dimostra buona tecnica e talvolta si rende protagonista di una discreta abitudine a verticalizzare il gioco per gli attaccanti. Poi, quasi trascinato da una costante e pericolosa involuzione della squadra, anch’egli diviene inspiegabilmente vittima di un calo fisico, che nelle ultime uscite gli ha tolto quella lucidità e quella capacità di inventiva che lo avevano contraddistinto nei primi periodi. Giusto dargli la sufficienza, vista comunque la maggior organizzazione fornita al centrocampo spallino dal suo arrivo, anche se il voto sarebbe potuto essere indiscutibilmente molto più alto.

Valdifiori 5.5: Arrivato a fine mercato come ciliegina sulla torta, sembrava potesse prendersi con buone probabilità il posto in cabina di regia, soffiandolo a Schiattarella. Così non è stato e, come Djourou, non ha mai particolarmente colpito negli spezzoni di gara giocati. Lontano parente del Valdifiori che dispensava gioco e fantasia nell’Empoli di Sarri, con tutta probabilità paga ancora oggi le stagioni deludenti e sottotono di Napoli e Torino. Se rientrerà ancora nei piani di Semplici, davanti a sé avrà un girone intero per far ricredere tutti.

Valoti 5.5: Assieme a Fares e Dickmann, è stato il colpo più futuribile del mercato estivo. Quasi sempre entra a gara in corso, e il suo modesto compitino lo fa. Gli manca ancora qualcosa dal punto di vista tattico e della personalità per essere all’altezza della massima serie e tornare ad interpretare la parte di quel temibile centrocampista che da avversario ha sempre creato grattacapi alla Spal.

Fares 5.5: Bersaglio preferito dei mugugni spallini, che in lui hanno trovato il perfetto capro espiatorio per ogni cosa che non va, ha faticato soprattutto nei primi mesi nell’adattarsi al gioco sulle fasce di mister Semplici.  Inizialmente disastroso in fase difensiva, tanto da far rimpiangere a tratti Mattiello, ha mostrato grandi miglioramenti negli ultimi periodi. Gode della fiducia di mister Semplici, anche perché la concorrenza di Costa sembra essere poca cosa. Le parate miracolose di Meret e Donnarumma in zona Cesarini gridano ancora vendetta.

Petagna 7: Gol, lavoro (sporco) e tanto sudore. Le prime diciannove partite di Petagna in biancazzurro potrebbero essere riassunte in questo modo. In estate, viene preso dall’Atalanta nell’ottica di costruire un reparto offensivo che lo veda come elemento di spicco, sia sul piano realizzativo che su quello tattico, e al suo arrivo non esita nemmeno un secondo a calarsi nella mentalità richiesta dell’ambiente. Rispetto al gioco proposto da Gasperini, mister Semplici lo avvicina di più alla porta e gli affida un ruolo da centravanti puro, che gli permette di battere in un solo girone d’andata il proprio record di reti in Serie A, mettendo più e più volte il proprio zampino nei gol segnati dai compagni. Nel ritorno, dire che potrebbe puntare alla doppia cifra non sembra poi essere così tanto un’eresia.

Moncini ng: Nonostante una manciata di minuti contro l’Inter in campionato e contro la Sampdoria in Coppa Italia, il 2018 sarà per lui un anno da ricordare. Svincolato dal Cesena in estate infatti, e reduce da una Serie B condita da otto reti, l’attaccante pistoiese approda a Ferrara con la consapevolezza di essere gerarchicamente il quinto nello scacchiere offensivo di Semplici. Fa vedere buone cose durante il ritiro precampionato, segna un prestigioso gol in amichevole con l’Eintracht Francoforte ed esordisce a ventidue anni nel calcio che conta in occasione di Spal-Inter. Dare un giudizio sul suo conto ora sarebbe troppo affrettato, e suonerebbe come un parere a priori, tanto poco è il materiale a nostra disposizione. Ma di certo, sarà un prospetto da tenere d’occhio per il futuro.

 

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