di Lucia Bianchini

Circa 400 unità di sangue in meno rispetto al 2017: è questo il bilancio non molto positivo per il 2018 di Avis provinciale Ferrara.

“Questo non rappresenta un problema per la nostra provincia perché il sistema è integrato – specifica Davide Brugnati, presidente provinciale Avis-, però la nostra ambizione sarebbe quella di crescere. Le ragioni del calo sono differenziate, e si riscontrano a livello regionale e nazionale: gli stili di vita delle persone, che comprendono tatuaggi e viaggi all’estero, e in parte anche perché le visite mediche per i donatori sono più rigide per salvaguardare sia donatore, sia ricevente. Per il 2019 ci proponiamo di aumentare il numero complessivo dei soci. I giovani donano meno volte l’anno rispetto ai vecchi donatori, ma abbiamo comunque un forte riscontro da parte loro alle nostre chiamate. Abbiamo inoltre attivato un ciclo di vaccinazioni antinfluenzali in modo da non avere cali di donazioni a causa di malattia”.

Per l’occasione è stato presentato il bilancio sociale 2017, anno per cui sono state calcolate per la provincia di Ferrara 21433 donazioni totali, su un numero di 11583 donatori, di cui 1001 nuovi iscritti di quell’anno.

Avis Ferrara continua con l’attività di collaborazione con il territorio che da sempre la contraddistingue: proseguiranno infatti gli accordi con le forze dell’ordine, con le comunità musulmana e ortodossa, con le contrade del Palio.

“Il problema è anche che la popolazione è anziana, è difficile il ricambio generazionale – ha spiegato Sergio Mazzini, presidente di Avis per il comune di Ferrara-. Penso che il 2018 sia un punto di riferimento importante per studiare strategie nuove. Abbiamo due linee molto forti: una è l’accordo con l’università, coinvolgendo anche ragazzi che vengono da altre province, poi una sul mondo del lavoro”.

E proprio su questo punto, nel ‘mirino’ di Avis c’è anche il petrolchimico, all’interno del quale “organizzeremo nel 2019 – anticipa Mazzini – un convegno sul mondo del lavoro con tutte le rappresentanze sociali, perché l’Avis storicamente è nata nelle fabbriche”.

“Abbiamo accordi con associazioni di categoria – prosegue – ma anche con imprese singole che hanno attivato la convenzione. Importante è che tra novembre e dicembre 2018 vi sia stato un aumento nelle donazioni”.

Progetto che Avis sta sostenendo è “Galeorto”: ai donatori sono state distribuite circa 400 zucche coltivate dai detenuti nelle zone perimetrali alla casa circondariale di via Arginone, con la collaborazione di Coldiretti.

Alla fine il messaggio di Mazzini e del segretario provinciale Saverio Menna è volto all’ottimismo: “il nostro messaggio di fiducia per l’anno nuovo è al’insegna dell’ottimismo, perchè siamo convinti che Ferrara e la sua provincia hanno grandi potenzialità dal punto di vista della solidarietà”.

Mazzini e Menna ricordano infine con un pizzico di orgoglio che l’Avis di Ferrara è l’unica in italia che fa due aperture pomeridiane (il lunedì e il giovedì pomeriggio dalle 16.30 alle 19, mentre è aperto tutte le mattine dal lunedì al sabato 7.30-11, oltre all’ultima domenica del mese).