La Spal 1961-1962
di Davide Soattin
Roma, 21 giugno 1962. Napoli e Spal si giocano la finale di Coppa Italia allo stadio Olimpico. I partenopei sono reduci dalla vittoria nel campionato di Serie B, i biancazzurri da una salvezza in massima serie arrivata per il rotto della cuffia nelle ultime giornate del torneo.
Nonostante ciò, l’ago della bilancia pende di gran lunga a favore dei ferraresi, che volano a Roma forti dei pronostici della vigilia per compiere quella che – per una realtà come quella spallina – sarebbe a tutti gli effetti un’impresa storica, quasi a rappresentare la ciliegina sulla torta di una marcia trionfale verso la Capitale che aveva già visto gli estensi fare fuori in precedenza Verona, Lanerossi Vicenza, Novara e addirittura la Juventus in semifinale.
Ma si sa, la gara secca è terreno fertile per insidie e imprevisti, e in men che non si dica può capitare che i valori e le gerarchie prestabilite settimane prima vengano completamente ribaltate, e con loro anche il destino delle squadre che si daranno battaglia in campo.
Quello stesso destino che beffardamente vide tra gli eroi in maglia azzurra di quel pomeriggio un certo Gianni Corelli, ferrarese purosangue ed ex spallino da sempre legato con un rapporto di amore-odio al presidentissimo Paolo Mazza, protagonista dopo appena 12′ del vantaggio partenopeo con cui vennero rotti gli equilibri della finalissima.
Il gol di ‘Gianon’ però, che proprio nell’estate del 1961 aveva lasciato Ferrara per accasarsi alle pendici del Vesuvio visto il poco spazio avuto in rosa, durò veramente poco e sortì come effetto il risveglio dei biancazzurri, feriti nell’orgoglio e immediatamente decisi nel rispondere colpo su colpo agli avversari.
Quattro minuti più tardi infatti, quasi rinvigorita dalla mazzata subita in avvio, la Spal trovò la combinazione vincente per il pareggio che al 16′ passò per i piedi di Micheli, prima che Corelli ancora una volta si divorasse dal dischetto la possibilità di infilare per la seconda volta i suoi vecchi compagni di squadra, vedendosi respingere il rigore in angolo da Patregnani al 34′.
Il secondo tempo prese il via nel segno della perfetta parità, ma per Massei e compagni il mondo crollò a una manciata di minuti dal termine dell’incontro, portandosi via con sé le speranze degli estensi di poter iscrivere il nome dell’Ars et Labor nell’albo d’oro di una grande competizione nazionale.
Al 78′ difatti, come un giustiziere spietato, Ronzon spedì in fondo alla rete la palla del sorpasso azzurro, firmando il 2 a 1 partenopeo e regalando così al Napoli la prima Coppa Italia della sua storia e un record speciale che ancora oggi persiste, rimanendo l’unica squadra di Serie B capace di aggiudicarsi la competizione.
Napoli-Spal 2-1 (1-1)
Napoli: Pontel (Cuman), Molino, Gatti, Giardo, Rivellino, Corelli, Mariani, Ronzon, Tomeazzi, Fraschini, Tacchi. All.: Bruno Pesaola.
Spal: Patregnani, Muccini, Olivieri, Gori, Cervato, Riva, Dell’Omodarme, Massei, Mencacci, Micheli, Novelli I. All.: Serafino Montanari.
Arbitro: Bonetto di Torino.
Marcatori: 12′ Corelli (N), 16′ Micheli (S), 78′ Ronzon (N).
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