Vigarano Mainarda. Più che aiutare il marito, lo sostituisce in svariati compiti. Con la differenza che, mentre lui è medico, lei è ragioniera. Striscia la notizia è entrata con una telecamera e microfono nascosti nell’ambulatorio di un dottore di medicina generale che opera in provincia di Ferrara, a Vigarano Mainarda.
Nel suo studio lavora la moglie come segretaria. Ma durante l’orario di ricevimento dei pazienti non si limita a fissare appuntamenti o a curare la parte amministrativa dell’attività. Si sostituisce di fatto al marito mentre lui è nella stanza accanto a visitare.
E così la telecamera clandestina la inquadra mentre prescrive ricette o declina la posologia di un farmaco. Capita anche che i pazienti arrivano e come in farmacia ordinano i farmaci di cui pensano di aver bisogno. Lei, per tutta risposta, emette e firma le relative ricette bypassando completamente il marito.
Arriva anche una telefonata per richiedere un certificato di malattia. La segretaria accede alla procedura informatizzata (di pertinenza esclusiva dei medici) e comunica al paziente il numero di protocollo del certificato. Non solo.
A un certo punto si presenta un paziente ‘esterno’, non in cura presso l’ambulatorio. Chiede di vaccinarsi. E la donna, senza la minima anamnesi, necessaria se fosse medico a capire da quale patologia può essere affetto il soggetto e individuare eventuali controindicazioni al vaccino, procede iniettandolo. Di più. Gli presenta anche il consenso scritto per accettarlo come suo assistito. E si firma con il nome del marito.
A quel punto l’inviato Moreno Morello entra in azione e intervista il titolare dell’ambulatorio, che cerca di abbozzare qualche contraddittoria risposta: “mia moglie può fare vaccini su mia…”. Può farlo chiunque? “in teoria no, in pratica no”.
Quanto ai pazienti esterni, “noi li conosciamo, sono pazienti che sono in terapia cronica”. E il certificato? “Non è una cosa che è sempre corretta fare, però diciamo che lo si fa…”. L’ultima risposta imbarazzata è sulle credenziali per accedere alla procedura informatizzata: “io mi fido perchè è mia moglie e abbiamo un rapporto continuativo di questo tipo di lavoro”.
Dopo il prevedibile clamore suscitato dal servizio, la direzione dell’Azienda Usl di Ferrara è uscita con una nota, nella quale comunica che, sulla base del servizio televisivo, “si stanno compiendo gli atti istruttori necessari all’attivazione delle procedure previste presso i vari organi competenti per i temi specifici, quali ordine dei medici, procura della repubblica, uffici regionali e quanti possono essere coinvolti per il caso in questione”.
Per la moglie, invece, è ipotizzabile l’accusa di esercizio abusivo della professione medica.
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